Strategia stragista: la Cassazione conferma il ruolo di Cosa Nostra e 'Ndrangheta

Cassazione: confermata la partecipazione delle 'ndrine alle stragi
Una sentenza storica della Corte di Cassazione conferma la partecipazione delle cosche calabresi alle stragi degli anni '90, riconoscendo formalmente l'esistenza di una strategia stragista che coinvolgeva sia Cosa Nostra che 'Ndrangheta. L'impianto accusatorio della Dda e del procuratore Giuseppe Lombardo è stato accolto integralmente, rappresentando un passo fondamentale nella ricostruzione di uno dei periodi più bui della storia italiana.
La decisione della Suprema Corte chiude un lungo e complesso iter giudiziario, segnato da anni di indagini e processi. La sentenza, le cui motivazioni saranno rese note nelle prossime settimane, rappresenta una significativa vittoria per la lotta contro la criminalità organizzata e per la memoria delle vittime delle stragi. L'accertamento del ruolo delle 'ndrine nelle azioni criminali di quegli anni getta luce su un aspetto finora parzialmente oscuro del fenomeno mafioso, evidenziando la pericolosità della collusione tra le diverse organizzazioni criminali italiane.
Il Procuratore Lombardo, che ha dedicato anni di lavoro a questo delicato filone investigativo, ha espresso soddisfazione per l'esito del giudizio, sottolineando l'importanza del riconoscimento ufficiale della strategia stragista e del coinvolgimento della 'Ndrangheta. La sentenza, infatti, non si limita a condannare singoli imputati, ma fornisce una lettura organica e definitiva di un periodo storico fondamentale per comprendere la complessa trama della criminalità organizzata in Italia. Si apre ora una nuova fase, quella dell'approfondimento delle motivazioni della sentenza, che potrà fornire ulteriori elementi per comprendere le dinamiche e le responsabilità all'interno delle organizzazioni criminali.
Questa sentenza, oltre al suo significato giudiziario, ha una forte valenza simbolica. Rappresenta un monito contro l'oblio e un segno di speranza per le future generazioni, un messaggio chiaro e inequivocabile che la lotta contro la mafia non può e non deve conoscere soste. La memoria delle vittime delle stragi, come quelle di Capaci e via d'Amelio, deve essere custodita gelosamente e la verità, anche quella più difficile da accettare, deve sempre essere perseguita con determinazione.
Il percorso giudiziario non si esaurisce con questa sentenza. Le indagini proseguono e la lotta alla criminalità organizzata continua, con l'impegno costante di magistrati, forze dell'ordine e cittadini che credono nella giustizia e nella legalità. La condanna della strategia stragista rappresenta un tassello fondamentale, ma non l'ultimo, in questo lungo cammino verso la verità e la giustizia.
(