Proteggere le bambine: un impegno che parte dalla famiglia

Allarme pedofilia online: "I genitori devono essere istruiti"
Barbara Strappato, vicedirettrice della Polizia Postale, lancia un appello urgente: la lotta alle violenze sessuali su minori adescate sui social richiede un cambio di strategia.Non basta più la prevenzione nelle scuole. Questo il grido d'allarme lanciato dalla dott.ssa Strappato, a seguito dell'aumento allarmante di casi di violenza sessuale ai danni di giovanissime, adescate e manipolate attraverso i social network. La vicedirettrice della Polizia Postale sottolinea la necessità di un intervento più incisivo, che vada oltre le consuete campagne di sensibilizzazione rivolte agli studenti.
"Dobbiamo parlare con gli adulti", afferma con forza Strappato. "In troppi, purtroppo, neanche intuiscono i rischi che corrono i loro figli nell'ambiente digitale. La complessità dei social media e delle nuove tecnologie rende difficile per molti genitori comprendere appieno le dinamiche di adescamento e manipolazione online".
La strategia attuale, focalizzata principalmente sull'educazione scolastica, si dimostra, a detta della vicedirettrice, insufficiente a contrastare l'escalation di questi crimini. È necessario, quindi, un approccio più ampio e articolato che coinvolga attivamente i genitori, fornendo loro gli strumenti e le conoscenze per proteggere i propri figli.
"Violenze sessuali su ragazze sempre più giovani, bisogna combatterle aiutando anche i genitori", aggiunge Strappato. "Serve una maggiore consapevolezza da parte degli adulti sui pericoli che si celano dietro l'apparente innocenza di molti siti e app, sui meccanismi di grooming e sulla capacità di predatori online di creare legami di fiducia con i minori. Devono essere formati a riconoscere i segnali di pericolo e a saper intervenire in modo efficace".
La Polizia Postale si impegna a sviluppare nuove iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte ai genitori, tramite seminari, webinar e materiale informativo facilmente accessibile online. La sfida, conclude Strappato, è quella di creare una rete di protezione che coinvolga tutta la comunità, perché solo attraverso una collaborazione fattiva tra istituzioni, famiglie e scuole si potrà contrastare efficacemente questo preoccupante fenomeno. La prevenzione, in definitiva, deve diventare un impegno collettivo.
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