**Terre rare e magneti: Pechino stoppa le esportazioni in risposta ai dazi USA.**

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Pechino Chiude i Rubinetti delle Terre Rare: La Cina Risponde ai Dazi Americani
Hanoi, Vietnam - Nel giorno in cui il presidente cinese sigla ben 45 accordi di cooperazione con il Vietnam, il New York Times riporta una notizia che scuote i mercati globali: la Cina ha ufficialmente sospeso l'esportazione di terre rare e magneti verso tutti i Paesi, inclusi potenze industriali come Giappone e Germania, in un'azione che molti interpretano come una diretta ritorsione ai dazi imposti dall'amministrazione Trump, e mantenuti in parte dall'attuale governo americano.
La decisione, resa nota questa mattina, ha colto di sorpresa molti osservatori, nonostante le crescenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino negli ultimi mesi. Le terre rare, un gruppo di 17 elementi chimici indispensabili per la produzione di tecnologie avanzate, dai veicoli elettrici agli armamenti, sono cruciali per l'industria moderna. La Cina detiene una posizione dominante nella loro estrazione e lavorazione, controllando una percentuale significativa della produzione mondiale.
L'annuncio ha già provocato forti reazioni nei mercati azionari asiatici ed europei, con un immediato aumento dei prezzi delle azioni delle compagnie minerarie occidentali. Gli analisti prevedono un impatto significativo sull'intera filiera tecnologica globale. Si teme, in particolare, una carenza di componenti essenziali per la fabbricazione di dispositivi elettronici e batterie per auto elettriche. Il governo giapponese ha già convocato una riunione d'emergenza per valutare la situazione e definire una strategia di risposta. Fonti governative tedesche esprimono preoccupazione per le possibili ripercussioni sull'industria automobilistica e sulla transizione verso un'economia verde.
Secondo fonti interne al governo cinese, la sospensione delle esportazioni è una misura temporanea, volta a proteggere gli interessi nazionali e a garantire una fornitura stabile di terre rare per le proprie industrie. Tuttavia, molti osservatori ritengono che la mossa sia un chiaro segnale di avvertimento all'Occidente, che sottolinea la dipendenza tecnologica da Pechino. La situazione rimane fluida e si prevede che le prossime settimane saranno cruciali per comprendere le reali intenzioni della Cina e le possibili contromisure da parte dei Paesi colpiti.
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