Budapest: via libera a emendamenti costituzionali contro la comunità LGBTQ+

Ungheria: Approvata legge anti-LGBTQ+, divieto del Pride e sorveglianza facciale
Budapest, 15 Giugno 2024 - Il Parlamento ungherese ha approvato una controversa modifica costituzionale che introduce di fatto un divieto alle manifestazioni LGBTQ+ e consente l'utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale per perseguire e multare i partecipanti. La riforma, sostenuta dal governo di Viktor Orbán, è stata presentata con la motivazione di tutelare "il primato dei diritti del bambino". Questa affermazione, tuttavia, è stata duramente contestata dalle organizzazioni per i diritti umani e dai gruppi LGBTQ+ che denunciano una grave violazione dei principi di libertà di espressione e di assemblea.
La legge, apparsa inaspettatamente all'ordine del giorno, è stata approvata con una maggioranza parlamentare e prevede sanzioni pesanti per chi organizza o partecipa a eventi considerati "promozione dell'omosessualità" o "cambiamenti di sesso" di fronte ai minori. Il divieto si estende di fatto a qualsiasi manifestazione del Pride e ad iniziative simili, aprendo la strada a una repressione sistematica della comunità LGBTQ+.
L'aspetto più allarmante della riforma è l'introduzione del sistema di riconoscimento facciale. Le autorità potranno utilizzare questa tecnologia per identificare e multare i partecipanti a manifestazioni non autorizzate, creando un clima di intimidazione e sorveglianza di massa. Questo strumento, già oggetto di critiche per le sue implicazioni sulla privacy e per il rischio di abusi, viene ora utilizzato per reprimere l'espressione politica e la libertà di assemblea.
"Questa legge è un attacco diretto alla comunità LGBTQ+ e alla società civile ungherese nel suo complesso," ha dichiarato un portavoce di Amnesty International Ungheria. "L'utilizzo della sorveglianza facciale per reprimere il dissenso è inaccettabile e viola i diritti fondamentali garantiti dalla legislazione internazionale."
Diverse organizzazioni internazionali, tra cui Human Rights Watch e l'ILGA-Europe, hanno condannato la decisione del Parlamento ungherese, definendola un passo indietro per i diritti umani e una grave minaccia alla democrazia. L'Unione Europea ha espresso preoccupazione per l'approvazione della legge e ha minacciato di intraprendere azioni legali contro il governo ungherese se non verrà garantito il rispetto dei principi fondamentali dei diritti umani.
La comunità internazionale guarda con crescente apprensione all'evoluzione della situazione in Ungheria, dove la limitazione dei diritti LGBTQ+ e la crescente repressione del dissenso mettono a rischio il pluralismo democratico e lo stato di diritto.
Per ulteriori informazioni: Human Rights Watch Amnesty International ILGA-Europe
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