Corteo pro Pal: la versione di Gianni Occhi sulla foto simbolo

Corteo pro Pal: la versione di Gianni Occhi sulla foto simbolo

L’ex consigliere di Rifondazione spiega la foto simbolo del corteo pro Pal: “La polizia voleva allontanarmi dai tafferugli”

Gianni Occhi, ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, è al centro di una polemica nata da una fotografia scattata durante il recente corteo a sostegno di Alfredo Cospito. Lo scatto, diventato virale sui social media, mostra Occhi a terra, apparentemente accerchiato da agenti delle forze dell’ordine, alimentando accuse di violenza e brutalità da parte della polizia. Ma la versione dell’ex consigliere è ben diversa.

“La narrazione che è stata fatta è completamente distorta”, afferma Occhi in un’intervista rilasciata a questo giornale. “Quella foto è stata estrapolata dal contesto. Non c’è stata nessuna violenza gratuita da parte degli agenti. Io ero presente al corteo e, come molti altri partecipanti, mi sono trovato coinvolto in alcuni momenti di tensione.”

Occhi racconta di essersi trovato vicino a tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Secondo il suo racconto, gli agenti avrebbero cercato di allontanarlo dalla zona più critica per evitare che venisse coinvolto in incidenti. “Mi hanno spinto via, è vero, ma non con violenza eccessiva. L’obiettivo era quello di evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, e io lo capisco.”

La versione di Occhi contrasta con le interpretazioni diffuse sui social, dove la foto è stata utilizzata come prova di una presunta repressione violenta da parte delle forze dell’ordine. L'ex consigliere sottolinea l'importanza di contestualizzare gli eventi e di evitare di trarre conclusioni affrettate sulla base di una singola immagine.“È facile manipolare le immagini e creare narrazioni distorte. Invito tutti a informarsi prima di giudicare.”

La foto, rimbalzata sui vari profili social, mostra Occhi a terra in una situazione di evidente difficoltà. Ma secondo il suo resoconto, la caduta non sarebbe stata causata da un'aggressione, bensì da una spinta durante il tentativo di allontanamento. “Sono caduto, certo, ma non perché sono stato picchiato. La situazione era confusa, c’era molta gente, e la caduta è stata accidentale.”

Occhi si dice convinto che la sua spiegazione contribuirà a chiarire l’accaduto e a smorzare le tensioni suscitate dalla fotografia. “Spero che questa intervista aiuti a restituire una visione più completa e oggettiva dei fatti. La violenza non è mai la soluzione, né da una parte né dall’altra.”

La vicenda resta comunque aperta al dibattito. L'opinione pubblica attende ulteriori elementi per valutare la reale dinamica dell’accaduto. Resta comunque un campanello d’allarme sulla delicatezza delle situazioni di ordine pubblico e sulla necessità di una corretta informazione.

(13-04-2025 20:42)