La guerra commerciale di Trump minaccia l'icona americana: i jeans.

Levi's nella morsa dei dazi: il rischio per i jeans iconici
La minaccia dei dazi torna ad aleggiare sul futuro di Levi Strauss & Co., il colosso americano noto per i suoi iconici jeans. Da anni, l'azienda ha delocalizzato gran parte della sua produzione in Asia, in particolare in paesi come Bangladesh e Cambogia, alla ricerca di costi di manodopera più competitivi. BRBRQueste nazioni, però, sono particolarmente vulnerabili alle politiche commerciali protezionistiche. L'ombra dei dazi imposti dall'amministrazione Trump, sebbene per ora congelata, incombe come una spada di Damocle sull'intera filiera produttiva. BRBRLe tariffe, infatti, potrebbero colpire duramente i prodotti finiti importati negli Stati Uniti, rendendo i jeans Levi's più costosi per i consumatori americani e compromettendo la competitività dell'azienda sul mercato interno. La possibile rimozione dello status di "nazione più favorita" a Paesi come la Cambogia potrebbe avere conseguenze devastanti. BRBR"Stiamo monitorando attentamente la situazione," ha dichiarato un analista del settore tessile, "e valutando le possibili contromisure per mitigare l'impatto di eventuali dazi. La questione è complessa e in continua evoluzione, e richiede un approccio strategico per preservare la redditività dell'azienda e la sua posizione di leader nel mercato del denim." BRBRLa crisi economica globale e le tensioni commerciali internazionali non fanno che acuire l'incertezza sul futuro di Levi's e sul destino dei suoi iconici jeans, un simbolo dell'America che rischia di rimanere stritolato nella morsa dei dazi.BRMaggiori informazioni sull'azienda
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