**Trump fa un favore alla Silicon Valley: stop ai maxi-dazi cinesi sull'high-tech.**

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Dazi USA-Cina: retromarcia sui prodotti hi-tech, sospiro di sollievo per Pechino

Washington - In un colpo di scena che sta scuotendo le fondamenta del panorama commerciale globale, l'amministrazione statunitense ha compiuto un'inaspettata inversione di rotta sui dazi imposti precedentemente a una vasta gamma di prodotti tecnologici provenienti dalla Cina. La decisione, che prevede la sospensione degli aumenti tariffari del 145% su smartphone, semiconduttori, computer e altri beni ad alta tecnologia, è stata accolta con un misto di sollievo e indignazione dai diversi settori industriali.

Il provvedimento, che si configura come un vero e proprio "regalo alla Silicon Valley" secondo alcuni analisti, sembra mirare a stabilizzare le catene di approvvigionamento globali, fortemente colpite dalle tensioni commerciali degli ultimi anni. La mossa è stata interpretata da molti come un implicito riconoscimento della dipendenza delle aziende americane dalla produzione cinese nel settore hi-tech. Fonti governative non confermano esplicitamente, ma è innegabile che la decisione favorisca in modo significativo le aziende tecnologiche statunitensi, che importano componenti essenziali dalla Cina.

La notizia ha scatenato l'immediata reazione di altri settori industriali, che si sentono penalizzati dalla disparità di trattamento. Le associazioni di categoria di comparti come l'acciaio, l'alluminio e l'agricoltura hanno espresso forte disappunto, sottolineando come i loro prodotti continuino a essere soggetti a dazi punitivi. Questa disparità rischia di alimentare nuove tensioni interne e di mettere a dura prova la coesione della strategia commerciale americana.

Per approfondire l'impatto della decisione sul mercato dei semiconduttori, si può consultare il sito della SIA (Semiconductor Industry Association). Ulteriori informazioni sul commercio tra USA e Cina sono disponibili presso l'US-China Business Council.

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(13-04-2025 01:00)