Ecco un titolo alternativo: **Gioco d'azzardo: nei guai guardalinee e arbitro di basket, usavano le partite per coprire le perdite.**

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Inchiesta Scommesse: Quando la Passione Diventa Debito e l'Azzardo Inquina lo Sport
Torino, [Data di oggi] - Un'ombra lunga si proietta sul mondo dello sport italiano, scossa da una nuova inchiesta sulle scommesse illegali. Questa volta, al centro del ciclone, non ci sono solo calciatori, ma anche figure arbitrali di spicco, precisamente un guardalinee di calcio e un arbitro di basket. Si sospetta che, per ripianare ingenti perdite dovute all'azzardo, i due avrebbero potuto manipolare risultati o fornire informazioni privilegiate.
La Guardia di Finanza ha eseguito perquisizioni nelle abitazioni dei sospettati, sequestrando materiale informatico e documentazione utile alle indagini. Secondo le prime ricostruzioni, uno dei due (il guardalinee), avrebbe accumulato debiti per oltre 70 mila euro, una somma che, si presume, tentava di recuperare attraverso attività illecite legate al mondo delle scommesse. Il legame con il campo da gioco è particolarmente inquietante: si ipotizza che il guardalinee, proprio a causa dei suoi debiti,avrebbe potuto incrociare, bandierina alla mano, lo stesso terreno di gioco di giocatori a cui aveva scommesso contro.
La vicenda ha scosso profondamente le federazioni coinvolte. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha immediatamente aperto un'indagine interna, promettendo tolleranza zero nei confronti di chiunque si macchi di comportamenti lesivi dell'integrità dello sport. Anche la Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) ha espresso forte preoccupazione, annunciando la propria collaborazione con le autorità inquirenti.
Al momento, le indagini sono in corso e si concentrano sull'individuazione di eventuali complici e sulla ricostruzione del giro di scommesse. Si cerca di capire se i due arbitri abbiano agito da soli o se facciano parte di un sistema più ampio e ramificato. La speranza è che la giustizia faccia il suo corso e che questa vicenda possa servire da monito per tutti coloro che, accecati dalla passione per il gioco, rischiano di compromettere la loro carriera e l'immagine dello sport italiano. La posta in gioco è alta: la credibilità stessa dello sport.
Aggiornamenti seguiranno.
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