Difesa comune Ue: Giorgetti frena, stop ai nuovi debiti

Ecofin: Stallo sul finanziamento del Piano, Italia dice no al Rearm EU
L'incontro del Consiglio Ecofin si è concluso senza un accordo sul meccanismo di finanziamento del Piano per la ripresa e la resilienza. L'Italia, in particolare, ha espresso una netta contrarietà al ricorso al meccanismo di finanziamento del Rearmamento europeo, ponendo un veto di fatto all'approvazione di qualsiasi proposta che lo preveda. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha ribadito con fermezza la posizione del governo italiano, dichiarando: "In caso di recessione, sospendiamo tutto il Patto di Stabilità e Crescita". Questa affermazione sottolinea la crescente preoccupazione del governo italiano per le implicazioni economiche di una possibile recessione e la sua determinazione a proteggere gli interessi nazionali.Giorgetti ha aggiunto: "Non faremo altri debiti. Siamo fermi sulla nostra posizione". Questa dichiarazione chiarisce l'opposizione italiana a qualsiasi soluzione che implichi un ulteriore indebitamento pubblico. La posizione italiana ha creato una profonda divisione tra gli stati membri dell'Unione Europea, mettendo in evidenza le divergenze di opinione sulle modalità di finanziamento delle politiche comuni.
La questione del Rearm EU, in particolare, è al centro del dibattito. Mentre alcuni paesi sostengono la necessità di un maggiore investimento nella difesa europea, altri, tra cui l'Italia, esprimono perplessità sull'opportunità di utilizzare questo strumento per finanziare il Piano di ripresa. Le preoccupazioni italiane sembrano focalizzarsi sulla sostenibilità del debito pubblico e sulla necessità di preservare la capacità di spesa nazionale in settori strategici.
La mancanza di un accordo al Consiglio Ecofin rappresenta un duro colpo per l'Unione Europea, che rischia di vedere rallentati i progressi nella realizzazione del Piano di ripresa. La situazione evidenzia la fragilità dell'unità europea di fronte a sfide economiche complesse e la necessità di trovare soluzioni condivise e sostenibili. La discussione sulle modalità di finanziamento del Piano continuerà nei prossimi incontri, ma l'ostinata posizione italiana rende un accordo rapido tutt'altro che scontato. La crisi mette in discussione l'efficacia e la coesione della politica economica europea, aprendo la strada ad un acceso confronto tra gli Stati membri nei prossimi mesi. L'attenzione si concentra ora sulla capacità dell'UE di superare questo stallo e trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti i paesi membri.
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