Mesina muore: pena differita ieri

Addio a Graziano Mesina: morto il "bandito sardo"
Graziano Mesina, figura leggendaria del banditismo sardo, è morto. Ieri, solo poche ore prima della sua scomparsa, il Tribunale di Sorveglianza aveva accolto la sua istanza di differimento della pena. Mesina, 78 anni, si trovava in carcere dal dicembre 2021 per scontare 24 anni di reclusione, pena ricalcolata sulla condanna iniziale di 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. La sua cattura, avvenuta a Desulo (Nuoro) dopo un anno e mezzo di latitanza, aveva segnato la conclusione di una lunga e complessa vicenda giudiziaria.
La sua vita, costellata di evasioni spettacolari eclatanti scontri a fuoco con le forze dell'ordine, ha alimentato per decenni il mito della figura del "bandito gentiluomo". Una figura romanticizzata, spesso descritta come un Robin Hood sardo, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, ma la realtà dei suoi crimini è stata sempre ben diversa. La sua storia, un intreccio di coraggio e spregiudicatezza, ha ispirato libri e film, diventando un simbolo controverso della Sardegna più selvaggia e marginale.
La notizia della sua morte ha suscitato reazioni contrastanti. C'è chi ricorda la sua ferocia e i danni provocati alle comunità, chi invece ne ricorda la personalità complessa e magnetica. Indipendentemente dalle opinioni, la figura di Graziano Mesina rimane un capitolo significativo della storia criminale italiana, un uomo che ha segnato profondamente l'immaginario collettivo.
Le indagini sulla sua morte sono in corso, e si attende l'esito dell'autopsia per chiarire le cause del decesso. Intanto, la Sardegna si prepara a dare l'addio ad una figura controversa, ma indubitabilmente iconica, che per anni ha catturato l'attenzione del paese.
Per approfondire la vicenda giudiziaria di Graziano Mesina, si possono consultare gli archivi dei principali quotidiani nazionali. Repubblica e Corriere della Sera hanno pubblicato numerosi articoli nel corso degli anni.
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