Regioni a statuto ordinario, Amoroso chiude la porta al terzo mandato.

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Oggi la Consulta fa il punto: presentata la Relazione sull'attività giurisprudenziale 2024
La Corte Costituzionale ha presentato oggi la sua Relazione sull'attività e gli indirizzi giurisprudenziali relativi al 2024. L'evento, molto atteso dagli addetti ai lavori e dalla stampa, ha offerto un quadro completo del lavoro svolto dalla Consulta nel corso dell'anno, evidenziando le decisioni più significative e le interpretazioni costituzionali che hanno segnato l'agenda politica e giuridica del paese.
Uno dei temi caldi affrontati nella Relazione, e ampiamente discusso durante la presentazione, riguarda il divieto di terzo mandato per i presidenti delle Regioni.
Nicolò Zanon, presidente della Corte Costituzionale, ha introdotto i lavori sottolineando l'importanza del ruolo della Consulta nella tutela dei principi fondamentali della Costituzione e nel garantire il rispetto delle leggi. Ha inoltre evidenziato la complessità delle questioni sottoposte al vaglio della Corte e la necessità di un'attenta e ponderata riflessione per giungere a decisioni equilibrate e coerenti con il dettato costituzionale.
Successivamente, il giudice Francesco Amoroso è intervenuto in modo specifico sulla questione del terzo mandato, ribadendo un principio fondamentale: "Il divieto di terzo mandato vale per tutte le Regioni a statuto ordinario". La chiarezza dell'affermazione ha suscitato un vivo dibattito, confermando l'attualità e la rilevanza di tale problematica nel panorama politico italiano. La decisione, infatti, ha un impatto diretto sulla governabilità di diverse regioni e sulle prossime elezioni regionali. Si attende ora di capire se ci saranno ulteriori sviluppi o interpretazioni da parte delle singole regioni.
La Relazione sull'attività giurisprudenziale della Consulta è consultabile integralmente sul sito web della Corte Costituzionale QUI.
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