Kellogg e la spartizione: dal piano Berlino al ripensamento americano

L'ombra della Guerra Fredda sull'Ucraina: la proposta americana e la reazione russa
Una proposta americana di "partizione" dell'Ucraina, evocante lo spettro della Berlino divisa, ha suscitato immediate e forti reazioni da Mosca. L'idea, ventilata dall'inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, ha rapidamente incontrato un muro di rifiuti da parte del Ministero degli Esteri russo, che l'ha definita "un'occupazione militare mascherata". Da Kiev, per ora, un silenzio assordante.
Secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali, la proposta, attribuita a un funzionario dell'amministrazione Biden, sembrerebbe prevedere una sorta di divisione del territorio ucraino, sulla falsariga della Berlino post-seconda guerra mondiale. Una soluzione che, secondo gli analisti, rievocherebbe la complessità geopolitica e le tensioni della Guerra Fredda. La stessa idea, emersa inizialmente come possibile soluzione negoziale, sembra essere stata poi rapidamente smentita o comunque ridimensionata dalla stessa amministrazione americana, in un evidente dietrofront che lascia aperta la questione della reale portata e delle intenzioni iniziali.
Il no categorico di Mosca è arrivato senza mezzi termini. Il Ministero degli Esteri russo ha bollato la proposta come inaccettabile, definendola un tentativo di imporre una soluzione di forza, un'ingerenza nella sovranità ucraina che non può essere tollerata. La dichiarazione sottolinea la necessità di una soluzione negoziata, rispettosa dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Non viene però specificata quale soluzione alternativa la Russia proponga.
Il silenzio di Kiev, al momento, è altrettanto significativo. L'assenza di commenti ufficiali lascia spazio a numerose interpretazioni, alimentando le speculazioni sulla reale portata della proposta americana e sulle possibili conseguenze della sua diffusione. La situazione rimane estremamente delicata, con il rischio di un'ulteriore escalation del conflitto. La prospettiva di una "partizione" dell'Ucraina, anche se smentita, ha riacceso i timori di una guerra prolungata e di una destabilizzazione dell'intera regione, con implicazioni a livello globale.
La vicenda solleva interrogativi cruciali sul futuro dei negoziati di pace e sulla strategia occidentale nei confronti del conflitto. L'episodio evidenzia la complessità del quadro geopolitico e la delicatezza delle trattative per una soluzione duratura e pacifica della crisi ucraina. La comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, sperando in una de-escalation e in un ritorno al tavolo dei negoziati.
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