L'America di Roosevelt: fede, nazione e rinascita economica.

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Roosevelt: Un'Eredità Impattante a 80 Anni dalla Scomparsa
di Prof. Antonio Rossi (articolo originariamente pubblicato su Repubblica il 3 marzo 1993)
A ottant'anni dalla scomparsa, il lascito di Franklin Delano Roosevelt risuona ancora potente nel panorama politico e sociale americano. La sua presidenza, iniziata in un periodo di profonda crisi economica, ha segnato un punto di svolta nella storia degli Stati Uniti, definendo i contorni di un "capitalismo democratico" che ambiva a conciliare la libertà economica con la giustizia sociale.
Roosevelt ereditò una nazione prostrata dalla Grande Depressione. Il tasso di disoccupazione era alle stelle, le banche sull'orlo del collasso e la disperazione serpeggiava tra la popolazione. Di fronte a questa emergenza, Roosevelt non esitò a intervenire con un programma ambizioso e innovativo, il New Deal.
Il New Deal, lungi dall'essere un progetto monolitico, si articolò in una serie di misure volte a stimolare la ripresa economica, creare posti di lavoro e fornire un sistema di welfare minimale. Tra le iniziative più importanti, si ricordano la creazione della Tennessee Valley Authority, un ente pubblico incaricato di sviluppare la regione del Tennessee attraverso la costruzione di dighe e la produzione di energia idroelettrica; l'istituzione della Social Security Administration, che introdusse per la prima volta un sistema di pensioni e di assistenza sociale per i lavoratori; e il Wagner Act, che riconobbe ai lavoratori il diritto di associarsi in sindacati e di negoziare collettivamente i contratti di lavoro.
Il New Deal non fu esente da critiche e controversie. Alcuni lo accusarono di essere un intervento eccessivo dello Stato nell'economia, mentre altri lo ritennero insufficiente a risolvere i problemi strutturali del capitalismo americano. Tuttavia, è innegabile che il New Deal contribuì a risollevare l'economia americana dalla crisi, a ridurre la disoccupazione e a migliorare le condizioni di vita di milioni di persone.
L'eredità di Roosevelt non si limita, però, alle politiche economiche e sociali del New Deal. Roosevelt fu anche un leader carismatico e un abile comunicatore, capace di infondere speranza e fiducia nel futuro a una nazione demoralizzata. La sua leadership durante la Seconda Guerra Mondiale, culminata nella vittoria contro le potenze dell'Asse, consolidò il ruolo degli Stati Uniti come potenza globale e definì l'ordine internazionale del dopoguerra.
Oggi, mentre gli Stati Uniti e il mondo intero affrontano nuove sfide economiche e sociali, l'esempio di Roosevelt continua a ispirare leader politici e movimenti sociali che cercano di costruire un futuro più giusto e sostenibile. Recentemente, il dibattito sul ruolo dello Stato nell'economia è tornato prepotentemente alla ribalta, con proposte di interventi pubblici per affrontare la crisi climatica e ridurre le disuguaglianze sociali. In questo contesto, la figura di Roosevelt e l'esperienza del New Deal offrono spunti di riflessione preziosi per chiunque voglia ripensare il capitalismo e costruire una società più equa e prospera per tutti.
Il 7 aprile si è tenuta una conferenza a Washington D.C. (Roosevelt Institute) dedicata all'attualità del suo pensiero.
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