Khalil, simbolo delle proteste pro-Palestina, rimpatriato su ordine del giudice.

Lo studente Khalil, volto della protesta pro-Palestina, rischia l’espulsione dagli USA
New York, 27 Ottobre 2023 – La vicenda di Khalil, studente della Columbia University, sta suscitando indignazione e proteste negli Stati Uniti. Khalil, nato in Siria da una famiglia di profughi palestinesi e in possesso della cittadinanza algerina, con regolare permesso di soggiorno permanente negli USA, è stato arrestato durante le recenti manifestazioni nel campus contro la guerra a Gaza. Un giudice federale ha ora autorizzato il suo rimpatrio forzato, decisione che ha scatenato forti reazioni da parte di attivisti per i diritti umani e studenti.
"È inaccettabile", ha dichiarato Sarah Miller, portavoce dell'organizzazione per i diritti civili "American Civil Liberties Union" (ACLU) https://www.aclu.org/ . "Khalil è uno studente modello, impegnato nel dibattito politico, e la sua espulsione è una grave violazione dei suoi diritti fondamentali. Il governo dovrebbe rivedere immediatamente questa decisione iniqua."
Khalil, divenuto un simbolo delle proteste studentesche contro il conflitto israelo-palestinese, è stato arrestato con l'accusa di partecipazione a disordini civili. Secondo i suoi avvocati, le accuse sono infondate e mirano a silenziare la sua voce e quella di altri studenti che si battono per la giustizia sociale e per i diritti dei palestinesi. La decisione del giudice di autorizzare il rimpatrio, nonostante la regolarità del suo status negli USA, apre un pericoloso precedente, mettendo a rischio altri immigrati e studenti attivi nel dibattito politico.
La comunità studentesca della Columbia si è mobilitata per contrastare la decisione del giudice, organizzando proteste e petizioni online. "Khalil rappresenta la nostra lotta per la giustizia", ha affermato un rappresentante dello student body. "Non lo abbandoneremo. Continueremo a combattere per la sua permanenza negli Stati Uniti e per il rispetto dei diritti di tutti gli studenti."
Il caso di Khalil solleva interrogativi cruciali sulla libertà di espressione e sul trattamento degli immigrati negli Stati Uniti. La sua espulsione, se confermata, rappresenterebbe un duro colpo per la libertà accademica e per la lotta per i diritti umani. La battaglia legale continua e l'attenzione internazionale è puntata su questo caso emblematico.
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