Netanyahu punta a Rafah: "Creeremo una zona di sicurezza".
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Israele si prepara allo svuotamento di Rafah: Netanyahu annuncia "zona cuscinetto" al confine con l'Egitto
GERUSALEMME – La tensione nella Striscia di Gaza raggiunge livelli critici con l'annuncio, da parte del governo israeliano, di un piano per l'evacuazione completa della città di Rafah, situata al confine con l'Egitto. L'operazione, definita dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu come necessaria per la creazione di una "zona cuscinetto", solleva preoccupazioni umanitarie internazionali, considerando l'alta densità di popolazione e la presenza di numerosi sfollati interni che hanno trovato rifugio nella città.
Fonti governative israeliane hanno confermato che l'obiettivo è di estendere il controllo su un'area che, secondo stime, potrebbe arrivare a coprire un quinto dell'intera Striscia di Gaza. La motivazione ufficiale è quella di prevenire il contrabbando di armi e materiali da parte di Hamas attraverso i tunnel che si estendono sotto il confine egiziano. Tuttavia, critici e organizzazioni umanitarie denunciano il rischio di una catastrofe umanitaria, con centinaia di migliaia di persone costrette a fuggire nuovamente dalle proprie case.
L'annuncio ha suscitato immediate reazioni da parte della comunità internazionale. Diversi paesi hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze umanitarie e hanno chiesto a Israele di riconsiderare il piano, sottolineando la necessità di proteggere i civili e garantire l'accesso agli aiuti umanitari. L'Egitto, in particolare, ha manifestato forte opposizione all'operazione, temendo un afflusso massiccio di rifugiati nel proprio territorio e mettendo in guardia contro possibili violazioni del trattato di pace con Israele.
Le prossime settimane si preannunciano cruciali per il futuro della Striscia di Gaza e per la stabilità dell'intera regione. L'attenzione è ora rivolta alle modalità e ai tempi dell'evacuazione, nonché alle misure che Israele intende adottare per garantire la sicurezza e l'assistenza ai civili sfollati.
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