Mozione sul riarmo approvata, ma l'Ue resta fuori: le opposizioni attaccano la maggioranza.

Centrodestra a rischio implosione: la Lega frena sul Pnrr, tensioni sul riarmo
L'alleanza di governo traballa. La fragile unità del centrodestra è nuovamente a rischio, questa volta a causa delle divergenze sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e sulla politica di riarmo. La Lega, con una dichiarazione ufficiale, ha espresso la sua ferma opposizione agli 800 miliardi di euro di debito pubblico legati al piano, creando una profonda crepa nel governo Meloni.
Matteo Salvini, leader del partito, ha dichiarato: "Non possiamo accettare questa montagna di debiti. È necessario rivedere il piano e trovare soluzioni alternative che non compromettano il futuro economico del Paese". Questa presa di posizione ha immediatamente acceso le polemiche, con esponenti di Fratelli d'Italia che hanno ribadito la necessità di rispettare gli impegni presi con l'Unione Europea.
Le tensioni si sono ulteriormente acuite con il dibattito sul riarmo. Sebbene la mozione di maggioranza sia stata approvata, l'assenza del sostegno al ReArm Eu, il programma europeo per la modernizzazione delle difese, ha evidenziato le profonde divisioni interne alla coalizione. L'opposizione ha colto la palla al balzo, accusando il governo di essere profondamente spaccato e incapace di affrontare le sfide internazionali.
"Il governo è in balia delle divisioni interne," ha dichiarato un esponente del Partito Democratico, sottolineando l'incoerenza delle posizioni espresse in merito agli investimenti. "Da una parte si parla di necessità di difendere l'Europa, dall'altra si ostacola un progetto fondamentale come il ReArm Eu. È una contraddizione in termini."
La situazione appare dunque estremamente delicata. Il futuro del governo Meloni, e dell'intera coalizione, dipende dalla capacità dei suoi leader di trovare un punto di accordo sulle questioni cruciali in gioco. L'ombra di una possibile crisi di governo incombe, con conseguenze potenzialmente gravi per l'Italia.
Il nodo del Pnrr rappresenta un punto di rottura decisivo. La Lega chiede una rimodulazione del piano, ma il tempo stringe e gli impegni con Bruxelles sono pressanti. La mancanza di una linea comune rischia di compromettere i finanziamenti e di mettere in discussione la credibilità internazionale del Paese. La situazione richiede un urgente chiarimento politico per evitare un'ulteriore escalation della crisi.
L'approvazione della mozione sul riarmo, senza l'inclusione del ReArm Eu, evidenzia ulteriormente la fragilità dell'alleanza e lascia aperto un interrogativo sulla reale volontà del centrodestra di investire a pieno regime nella sicurezza europea. La strada per la stabilità appare ancora lunga e tortuosa.
(