**Caso Stasi-Yara: Procura di Milano blocca la semilibertà, Pavia contesta il perito.**

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Giustizia in Lombardia: Tensioni e Ricorsi nei Casi Stasi, Giardina e la Consulenza Genetica a Pavia
Milano e Pavia, due città lombarde al centro di complesse vicende giudiziarie che continuano a tenere alta l'attenzione pubblica. Il caso di Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi, vede un nuovo capitolo con il no della Procura alla semilibertà. La decisione è motivata, secondo fonti interne alla Procura, dalla mancanza di elementi che indichino un reale percorso di resipiscenza da parte del detenuto, elemento ritenuto fondamentale per la concessione di benefici penitenziari.
Parallelamente, a Pavia, si è tenuto un incidente probatorio relativo alla maxi-consulenza genetica sui DNA maschili. La vicenda, legata a un'indagine complessa, ha visto il legale di uno degli indagati, Sempio, denunciare un accanimento giudiziario senza concreti indizi. "Una vera e propria tortura psicologica", ha dichiarato l'avvocato, "ma il mio assistito tiene botta". La difesa punta a dimostrare l'inconsistenza delle prove a carico del suo cliente, sottolineando la fragilità degli elementi indiziari utilizzati dall'accusa.
Il quadro si complica ulteriormente con la notizia della ricusazione del superesperto incaricato dal pm di Pavia nel caso Yara. Le ragioni di tale decisione non sono state rese pubbliche, ma si ipotizzano divergenze metodologiche o conflitti di interesse che avrebbero potuto compromettere l'imparzialità della consulenza. La sostituzione dell'esperto rappresenta un ulteriore intoppo nel percorso giudiziario volto a fare luce su uno dei casi di cronaca nera più complessi degli ultimi anni.
Infine, per entrambi, Stasi e Giardina, pare che il problema siano due interviste televisive.
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