Tbilisi: dolore e memoria dopo la strage

Georgia, il lutto dopo il massacro di Tbilisi: un ricordo a 34 anni dalla repressione sovietica
Trentaquattro anni fa, il 9 aprile 1989, Tbilisi, capitale della Georgia, allora repubblica sovietica, divenne teatro di una tragedia che continua a segnare indelebilmente la memoria collettiva. La rivolta pacifica, nata per protestare contro la decisione di Mosca di sostituire la leadership politica georgiana, fu brutalmente repressa dalle forze dell'ordine sovietiche. Il bilancio fu spaventoso: centinaia di morti, tra cui donne e bambini, e migliaia di feriti.
Il nostro giornale, già l'11 aprile 1989, pubblicava un articolo che descriveva la situazione con toni di profondo dolore e indignazione. Ricordando quell'edizione, possiamo rivivere l'orrore di quei giorni attraverso le testimonianze raccolte allora. Le immagini di una piazza trasformata in un campo di battaglia, di corpi senza vita travolti dalla violenza, si sono impresse nella mente di quanti hanno assistito o appreso dell'accaduto. La memoria delle vittime, dei loro volti e delle loro storie, è fondamentale per evitare che simili tragedie si ripetano.
La repressione di Tbilisi segnò un momento cruciale nella storia della Georgia e dell'Unione Sovietica. Fu un evento che contribuì a indebolire il regime sovietico e ad alimentare il crescente desiderio di indipendenza da parte delle repubbliche sovietiche. La repressione fu condotta con una ferocia inaudita, usando gas lacrimogeni e forse anche altre armi chimiche, secondo diverse testimonianze dell’epoca. Le immagini dei dimostranti che cercano disperatamente di sfuggire alla violenza, riportate nelle cronache del tempo, sono ancora oggi scioccanti.
Oggi, a distanza di trentaquattro anni, è doveroso ricordare le vittime e riaffermare il valore della democrazia e dei diritti umani. La Georgia ha percorso una lunga strada verso l'indipendenza e la costruzione di uno Stato democratico, ma le cicatrici del 9 aprile 1989 rimangono aperte. La tragica vicenda del massacro di Tbilisi è un monito costante contro ogni forma di violenza e oppressione. Ricordare significa lottare per un futuro di pace e giustizia.
Il ricordo del 9 aprile 1989 serve a rendere omaggio a quanti persero la vita per la libertà e la giustizia. La loro eredità deve ispirare le generazioni future a difendere i valori della democrazia e dei diritti umani, a combattere contro l'ingiustizia e l'oppressione in ogni forma. Mai più Tbilisi. Mai più violenza.
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