Debito del figlio: madre sull'orlo del baratro per evitare la prigione.

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"Sì, quello che ci vuole": La risposta che smaschera la truffa del finto carabiniere
Oltre 70 arresti in un'operazione a livello nazionale contro le truffe agli anziani. Il copione è sempre lo stesso: un falso carabiniere contatta la vittima designata, presentandosi come intermediario di un avvocato. "Suo figlio ha avuto un incidente e rischia il carcere, serve una somma di denaro per evitare conseguenze legali". Questa volta, però, la reazione dell'anziana signora ha spiazzato il truffatore.
Invece di cedere al panico e prepararsi a pagare, la donna ha risposto con un laconico "Sì, quello che ci vuole". Una frase che, unita al tono, ha insospettito il malvivente, inducendolo ad interrompere la chiamata. Un piccolo gesto, una prontezza di spirito che ha evitato una truffa e, forse, scoraggiato il criminale dal riprovarci con altre vittime.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato all'arresto di oltre 70 persone in diverse regioni. L'operazione, denominata "Filo Spezzato", ha permesso di ricostruire una rete di truffatori specializzati nel raggirare persone anziane, sfruttando la loro vulnerabilità e il loro amore per i propri cari.
BRIl modus operandi era ben collaudato: una telefonata a casa, la voce di un sedicente carabiniere che annunciava l'incidente del figlio o del nipote, la richiesta di denaro urgente per coprire le spese legali o mediche. In molti casi, le vittime, spaventate e confuse, cedevano alle richieste, consegnando ai truffatori somme ingenti di denaro o gioielli.
Questo caso specifico dimostra l'importanza di non farsi prendere dal panico e di verificare sempre l'identità delle persone che ci contattano telefonicamente, soprattutto se ci chiedono denaro. Un consiglio semplice, ma che può evitare brutte sorprese e proteggere i nostri anziani da questi ignobili raggiri.
Ricordiamo che le forze dell'ordine non chiedono mai pagamenti via telefono e che, in caso di dubbi, è sempre consigliabile contattare immediatamente il 112.
Per maggiori informazioni sulla prevenzione delle truffe, è possibile consultare il sito della Polizia di Stato.
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