**Mosca insiste: prima la verità, poi il cessate il fuoco.**

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Peskov: Raid Russi Mirano Solo a "Obiettivi Militari" - Mosca: Servono Risposte Prima di Tregua
Mosca, [Data Odierna] - Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito oggi che i raid delle forze armate russe in Ucraina sono diretti esclusivamente a "obiettivi militari". Peskov ha rilasciato queste dichiarazioni in risposta alle crescenti accuse di attacchi indiscriminati contro infrastrutture civili e alla conseguente crisi umanitaria.
"Le nostre forze armate", ha affermato Peskov durante una conferenza stampa, "stanno operando con la massima precisione possibile per evitare vittime civili. Gli obiettivi sono esclusivamente installazioni militari, depositi di armi e infrastrutture utilizzate dall'esercito ucraino". Ha inoltre aggiunto che le notizie riguardanti attacchi a ospedali, scuole e altre aree non militari sono "fake news" diffuse per screditare l'operazione russa.
Parallelamente, il governo russo ha espresso forti riserve sulla possibilità di una tregua immediata. Secondo fonti governative, prima di qualsiasi cessate il fuoco, Mosca esige risposte chiare e garanzie concrete da parte del governo ucraino e dei suoi alleati occidentali in merito a diverse questioni cruciali.
"Prima di poter anche solo prendere in considerazione una tregua, necessitiamo di risposte esaustive", ha dichiarato un alto funzionario del Ministero degli Esteri russo, che ha preferito rimanere anonimo. "Vogliamo garanzie sulla neutralità dell'Ucraina, sul suo impegno a non aderire alla NATO e sulla protezione dei diritti delle minoranze russofone nel paese".
La situazione rimane quindi estremamente tesa, con poche prospettive di un rapido allentamento. Le dichiarazioni di Peskov e dei funzionari del Ministero degli Esteri indicano una linea dura da parte di Mosca, che sembra intenzionata a proseguire l'operazione militare fino al raggiungimento dei suoi obiettivi strategici. È in atto un continuo scambio di accuse tra le parti coinvolte, e la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l'evolversi della crisi.
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