Magistrati chiedono riforma della Corte dei Conti

Allarme Corte dei Conti: la riforma Foti apre a "illegalità diffusa"
Una lettera aperta, firmata dai giudici della Corte dei Conti, lancia un grido d'allarme sulla riforma della Corte stessa, contenuta nel disegno di legge presentato dal deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Foti. Il testo, in discussione alla Camera e destinato ad approvare un primo sì entro Pasqua, prevede una drastica riduzione, pari al 70%, delle sanzioni per gli enti pubblici che commettono errori nella gestione della spesa pubblica. La preoccupazione dei magistrati contabili è forte: la norma, inoltre, avrebbe effetti retroattivi, rendendo di fatto un "regalo" a chi in passato ha commesso irregolarità.
"Con le nuove norme si creeranno scenari di illegalità diffusa e di inefficienza", si legge nella missiva indirizzata alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. I giudici sottolineano il rischio di un significativo aumento degli errori nella gestione delle risorse pubbliche, con conseguenze negative per la trasparenza e l'efficacia dell'azione amministrativa. La riduzione delle sanzioni, sostengono, incoraggerebbe una minore attenzione alla corretta applicazione delle norme, vanificando gli sforzi di controllo e rendicontazione.
La scelta di rendere retroattiva la norma, poi, è considerata particolarmente critica. Secondo i magistrati, ciò comporterebbe un'ingiustizia nei confronti di quanti, in passato, hanno osservato le regole e si sono attenuti alle procedure. La retroattività, inoltre, creerebbe un precedente pericolosissimo, aprendo la strada a possibili interpretazioni arbitrarie delle norme e a un clima di incertezza nel settore della gestione della finanza pubblica.
La lettera rappresenta un duro attacco alla riforma proposta. I giudici chiedono al Governo di riconsiderare attentamente le disposizioni contenute nel disegno di legge, invitando a un confronto aperto e costruttivo per evitare l'approvazione di una norma che, a loro avviso, comporterebbe conseguenze gravissime per l'intero sistema di controllo della spesa pubblica. Il dibattito parlamentare si preannuncia quindi particolarmente acceso. L'auspicio dei giudici è che prevalga il buon senso e che si prevalga l'interesse pubblico a una gestione efficiente e trasparente della cosa pubblica.
Si attende ora la posizione del Governo e l'esito del voto in Parlamento. La vicenda evidenzia la forte tensione tra l'esecutivo e la magistratura contabile su un tema cruciale come il controllo della spesa pubblica.
Per approfondire: Sito ufficiale del Governo Italiano
Sito ufficiale della Camera dei Deputati
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