Daze USA, Tronchetti Provera: "Ue debole, serve realismo con Trump"

Daze USA, Tronchetti Provera: "Ue debole, serve realismo con Trump"

Tronchetti Provera: "Ue debole, serve realismo. Meloni giusta sull'Ucraina"

Marco Tronchetti Provera, grande azionista della Pirelli, sferza l'Unione Europea in una recente intervista, dichiarando di non sentirsi più un europeista convinto. Le sue parole, rilasciate in un contesto di crescente incertezza geopolitica ed economica, hanno suscitato un ampio dibattito. “L’Unione non ha muscoli e pretende comunque di essere muscolare,” ha affermato il manager, sottolineando la debolezza dell'UE di fronte alle sfide globali.

Tronchetti Provera ha puntato il dito contro il piano di riarmo comune, definendolo “un bluff”, e ha criticato la mancanza di concretezza dell'UE nelle sue azioni. La sua analisi si concentra sulla necessità di un approccio più realistico e pragmatico, un'urgenza che sembra averlo spinto a rivedere la sua posizione pro-europeista.

“Serve realismo,” ha ribadito, invitando a un cambio di rotta nella politica europea. In particolare, ha auspicato una maggiore flessibilità nella gestione dei dazi, suggerendo una riapertura del dialogo con l'amministrazione Trump, un'ipotesi che solleva inevitabilmente questioni legate agli accordi commerciali internazionali e alle possibili ripercussioni sulle imprese italiane.

Un aspetto positivo, secondo Tronchetti Provera, è rappresentato dall'approccio del governo Meloni alla crisi ucraina. Il manager ha espresso un apprezzamento per la linea politica italiana, confermando un giudizio positivo sull'operato dell'esecutivo in un momento così delicato per la sicurezza internazionale. Questa posizione si inserisce nel più ampio dibattito sulla politica estera italiana e il ruolo dell'Italia all'interno dell'UE.

Le dichiarazioni di Tronchetti Provera non sono solo un'analisi critica della situazione geopolitica, ma rappresentano anche una presa di posizione significativa da parte di un influente esponente del mondo imprenditoriale italiano. Le sue parole alimentano il dibattito sulla necessità di ripensare il ruolo dell'Europa nel mondo e sulla capacità dell'Unione Europea di affrontare le sfide del XXI secolo. La sua critica, seppur dura, stimola una riflessione sulle reali capacità dell'UE di rispondere alle esigenze dei suoi cittadini e delle sue imprese in un contesto globale sempre più complesso e competitivo.

L'intervista completa è disponibile su Repubblica.it e su altri organi di informazione.

(08-04-2025 01:00)