L'ombra sull'America

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Il Male Americano Bis? L'Editoriale di un Ex Governatore Scuote Wall Street
New York, 26 Ottobre 2024 - Trentasette anni dopo il Black Monday del 1987, lo spettro di un crollo a Wall Street aleggia nuovamente. A ravvivare le memorie è un editoriale al vetriolo pubblicato oggi su "Repubblica", firmato da un ex Governatore della Banca d'Italia, un economista di fama internazionale che preferiamo non nominare per questioni di privacy. L'articolo, intitolato "Il Male Americano", traccia parallelismi inquietanti tra la situazione attuale e il clima economico che precedette il tonfo storico.BR
L'ex Governatore non usa mezzi termini: "Stiamo assistendo a una bolla speculativa alimentata da tassi d'interesse artificialmente bassi e da una fiducia eccessiva nelle nuove tecnologie", scrive. Un riferimento nemmeno troppo velato all'attuale euforia che circonda i titoli del settore tecnologico e all'influenza dei social media sui mercati finanziari.BR
L'editoriale punta il dito contro quella che definisce una "deregulation selvaggia" e un "eccessivo individualismo" che, a suo dire, caratterizzano l'economia americana. "Questi fattori creano un ambiente fertile per comportamenti irrazionali e per l'accumulo di rischi sistemici", afferma l'ex Governatore.BR
Ma cosa c'è di diverso rispetto al 1987? Secondo l'autore, la principale differenza risiede nella globalizzazione dei mercati. "Oggi, un crollo a Wall Street avrebbe ripercussioni immediate e devastanti sull'intera economia mondiale. Siamo tutti più interconnessi, e quindi più vulnerabili".BR
Le reazioni all'editoriale sono state immediate e contrastanti. Molti analisti hanno bollato le affermazioni dell'ex Governatore come "pessimistiche" e "fuori luogo". Altri, invece, hanno lodato il suo coraggio e la sua lucidità.BR
Resta da vedere se le fosche previsioni dell'ex Governatore si avvereranno. Una cosa è certa: il suo editoriale ha scosso le fondamenta di Wall Street e ha riacceso il dibattito sui rischi che incombono sull'economia globale. Un dibattito che, a quanto pare, è tutt'altro che concluso.
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