Ecco un titolo alternativo: **"Scontro Big Tech-Trump: il Presidente rivendica accordi imminenti con 50 nazioni"**

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Mar-a-Lago nel mirino: Miliardari in rivolta, Musk all'attacco contro la strategia di Trump
Palm Beach, Florida - La quiete di Mar-a-Lago, rifugio dorato di Donald Trump, è stata squarciata da una tempesta inaspettata. Un gruppo di miliardari, habitué del club e sostenitori di vecchia data dell'ex Presidente, starebbero meditando un clamoroso dietrofront a seguito delle controverse strategie economiche recentemente promosse.
Le voci si rincorrono da giorni, alimentate anche da dichiarazioni al vetriolo di Elon Musk, che via Twitter (ora X) ha espresso forti perplessità riguardo alla linea dura adottata dall'amministrazione Trump in tema di commercio internazionale. "Si rischia di isolare gli Stati Uniti", ha twittato Musk, senza mezzi termini. La sua presa di posizione ha scatenato un'ondata di reazioni nel mondo della Big Tech, con diverse aziende che hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni sulle esportazioni e sulla catena di approvvigionamento globale.
Secondo fonti interne al club, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe l'annuncio di Trump riguardo a presunte trattative con 50 Paesi. "Già in fila per trattare", ha dichiarato l'ex Presidente durante un recente evento a Mar-a-Lago. Tuttavia, questa affermazione è stata accolta con scetticismo da molti dei presenti, soprattutto dopo le perdite subite a causa di decisioni precedenti.
La situazione resta fluida e non è chiaro se i miliardari ribelli riusciranno a far breccia nell'ostinazione di Trump. Una cosa è certa: la frattura a Mar-a-Lago potrebbe avere ripercussioni significative sullo scenario politico ed economico dei prossimi mesi.
Aggiornamenti seguiranno.
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