Bologna: gli Erasmus contro l'euro-scetticismo

Bologna: gli Erasmus contro l

I Ventenni Erasmus e la sfida all'oscurantismo: "Difendiamo la nostra Europa!"

Bologna, 2023 - Piazza Maggiore, cuore pulsante di Bologna, ha ospitato oggi un vivace dibattito generazionale. Da un lato, genitori e nonni, preoccupati per il futuro dei loro figli e nipoti, parlano di "tempi bui", alludendo alle difficoltà economiche e alle incertezze che caratterizzano il panorama attuale. Dall'altro, una folta rappresentanza di ventenni, cresciuti con gli strumenti e le opportunità offerte dai programmi europei come Erasmus+, si ribella a questa visione pessimistica, difendendo con convinzione il progetto europeo.
"Mio nonno non capisce perché ho passato un semestre a studiare in Spagna" – racconta Sofia, 22 anni, studentessa di Lettere Moderne, con gli occhi pieni di passione – "Per lui è stato un lusso inutile, uno spreco di tempo e denaro. Ma per me è stata un'esperienza fondamentale, che mi ha aperto la mente e arricchito culturalmente in un modo che nessun libro avrebbe potuto fare". Sofia fa parte di un gruppo di giovani che, grazie a borse di studio, bandi di ricerca e programmi di scambio, hanno potuto vivere esperienze formative all'estero, costruendo un network internazionale di contatti e competenze preziose.
"Non si tratta solo di viaggi e divertimento" - sottolinea Marco, 23 anni, studente di Ingegneria e beneficiario di un progetto di ricerca europeo – "Si tratta di costruire un futuro comune, basato sulla condivisione di conoscenze e sulla collaborazione tra i paesi. È un'Europa che noi abbiamo conosciuto, che ci ha dato opportunità, e che vogliamo difendere". Marco evidenzia come la mobilità internazionale non solo arricchisce il curriculum vitae, ma sviluppa competenze trasversali fondamentali, come l'adattamento, la capacità di problem-solving e il lavoro di squadra. Competenze che, in un mercato del lavoro sempre più competitivo, risultano essenziali.
Il contrasto tra le due generazioni è evidente, ma non privo di punti di contatto. "Capisco le preoccupazioni dei miei genitori" – ammette Giulia, 21 anni, studentessa di Giurisprudenza – "Il futuro è incerto, e le difficoltà sono reali. Ma la rassegnazione non è la risposta. Dobbiamo lottare per un'Europa più giusta, più inclusiva, più sostenibile. Un'Europa che offre opportunità a tutti, non solo a pochi privilegiati".
La piazza è un palcoscenico di voci diverse, ma un'unica convinzione emerge forte e chiara: la necessità di un dialogo intergenerazionale costruttivo per affrontare le sfide del futuro, difendendo e promuovendo i valori fondamentali dell'Unione Europea. I giovani, armati delle loro esperienze e delle loro competenze, sono pronti a dare il proprio contributo, chiedendo ai più anziani di guardare oltre le difficoltà contingenti e di credere nel potenziale di un'Europa unita e solidale. La loro è una sfida, una ribellione contro l'oscurantismo e un appello alla speranza per il domani. Un appello che risuona potente nella storica Piazza Maggiore.

(06-04-2025 21:21)