Allenatori accentratori: un rischio per la società?

Allenatori accentratori: un rischio per la società?

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È sempre domenica - Da Mourinho a De Zerbi, l’uomo forte in panchina logora chi ce l’ha

La rubrica "È sempre domenica" torna a riflettere su una costante del calcio moderno: l'usura del rapporto tra allenatore e società, specialmente quando in panchina siede un "uomo forte". Quest'anno, più che mai, abbiamo assistito a diverse separazioni che, al di là dei risultati sportivi, sembrano avere radici più profonde.

Il caso più emblematico, sebbene risalga alla scorsa stagione, rimane quello di Josè Mourinho. L'addio alla Roma, annunciato a sorpresa, ha lasciato l'amaro in bocca a molti tifosi. Al di là dei successi ottenuti, la gestione carismatica e a tratti "divisiva" dello Special One ha finito per incrinare il rapporto con la dirigenza. Un copione simile a quanto visto in passato in altre piazze.

Quest'anno, invece, si parla molto di Roberto De Zerbi, il cui futuro al Brighton & Hove Albion sembra incerto. Pur avendo ottenuto risultati straordinari, portando il club inglese a competere in Europa League, le voci di un suo possibile addio si fanno sempre più insistenti. Le ambizioni del tecnico, unite forse a qualche divergenza di vedute con la società, potrebbero portarlo a cercare nuove sfide. Il calcio è pieno di esempi di allenatori che, pur avendo fatto bene, hanno preferito cambiare aria per inseguire obiettivi più ambiziosi o semplicemente per trovare un ambiente più stimolante.

La figura dell'allenatore "accentratore", capace di catalizzare l'attenzione mediatica e di esercitare una forte influenza sulle scelte societarie, ha indubbiamente i suoi vantaggi. Porta carisma, identità e, spesso, risultati immediati. Ma richiede anche una grande capacità di gestione, da entrambe le parti. Quando l'equilibrio si rompe, il divorzio diventa inevitabile. E spesso, a farne le spese, sono proprio i tifosi, che si ritrovano a dover metabolizzare un cambio di rotta inaspettato.

Il calcio è fatto di cicli, si dice. E forse, il ciclo dell'uomo forte in panchina, per quanto vincente, è destinato ad avere una durata sempre più limitata. L'importante è che, al di là dei nomi e dei proclami, a vincere sia sempre il gioco e la passione per questo sport.

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(06-04-2025 01:00)