Violenza ostetrica: Portogallo all'avanguardia in Europa, ma i medici protestano

Portogallo: Controversa Legge sulla Violenza Ostetrica, l'Ordine Nazionale Chiede l'Abrogazione
Lisbona, Ottobre 2023 - Il dibattito sulla recente legge portoghese contro la violenza ostetrica, la prima del suo genere in Europa, infiamma il Paese. L'Ordine Nazionale dei Medici sta chiedendo con forza l'abrogazione di alcuni punti cruciali della norma, definendoli carenti di un solido fondamento tecnico-scientifico e potenzialmente penalizzanti per gli operatori sanitari.
Al centro della controversia vi è la presunta mancanza di chiarezza nella definizione di "violenza ostetrica", un aspetto che, secondo l'Ordine, rischia di mettere sotto accusa medici e ostetriche per interventi che, pur potenzialmente invasivi, sono eseguiti in situazioni di emergenza. L’episiotomia, ad esempio, viene citata come un atto medico che, seppur a volte doloroso, può essere una decisione istantanea e necessaria per la sicurezza sia della madre che del bambino. L’Ordine sostiene che la legge non tiene sufficientemente conto di queste situazioni di urgenza e di necessità clinica.
“La legge, nella sua attuale formulazione, crea un clima di incertezza e timore tra gli operatori sanitari”, ha dichiarato il Presidente dell'Ordine Nazionale dei Medici, esprimendo preoccupazione per le possibili conseguenze sulla professione e sull'accesso alle cure. “Riteniamo fondamentale un intervento correttivo che chiarisca i punti oscuri e garantisca la sicurezza dei professionisti, senza per questo compromettere la tutela dei diritti delle partorienti”.
La posizione dell'Ordine è stata accolta con dure critiche da parte delle associazioni a difesa dei diritti delle donne e dei movimenti per la tutela della maternità. Queste organizzazioni sottolineano l'importanza della legge nell'affrontare la realtà della violenza ostetrica, un fenomeno purtroppo diffuso. Ritengono che la richiesta di abrogazione sia un passo indietro nella tutela dei diritti delle donne e un segnale negativo per la lotta contro le pratiche medicalmente non giustificate durante il parto.
Il dibattito è aperto e le posizioni contrapposte sono ben delineate. La questione, complessa e delicata, richiederà un confronto approfondito tra le parti coinvolte per trovare un punto di equilibrio tra la tutela dei diritti delle donne e la salvaguardia della libertà professionale degli operatori sanitari. È necessario, secondo molti esperti, un miglioramento nella formazione e nell'aggiornamento professionale degli operatori sanitari sui temi della violenza ostetrica, affinché si possa garantire alle donne un parto rispettoso e sicuro. La discussione pubblica continua, con l'auspicio di una soluzione che tuteli entrambi gli aspetti.
Seguiremo gli sviluppi di questa importante vicenda.
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