Trump in ventisei lettere: il lessico di un Presidente.

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L'Alfabeto di Trump: Una Retorica di "Nemici" e "Business" a Pochi Mesi dal Ritorno?
Washington, D.C. – A soli tre mesi dalle elezioni che potrebbero segnare un clamoroso ritorno alla Casa Bianca, l'ex Presidente sembra aver intensificato l'uso di un linguaggio ben preciso, quasi un suo personale vocabolario, che domina i suoi comizi e le sue dichiarazioni pubbliche. Un lessico che, secondo alcuni analisti, mira a galvanizzare la sua base e a definire i contorni della sua possibile agenda.
Al centro di questa strategia comunicativa sembra esserci la polarizzazione. La parola "nemico" ricorre frequentemente, spesso abbinata a "minaccia" in riferimento a diverse categorie: dai media considerati ostili, ai politici dell'opposizione, fino alle politiche migratorie. BR L'uso di queste etichette, pur non essendo nuovo nel suo repertorio, pare accentuarsi in questa fase cruciale della campagna elettorale.
Un altro pilastro di questo "alfabeto" è rappresentato da "Dio". Il richiamo ai valori religiosi e alla fede è una costante nei suoi discorsi, un modo per rafforzare il legame con una parte importante del suo elettorato. BR Allo stesso tempo, la parola "business" continua ad essere un mantra, sinonimo di prosperità economica e successo, elementi centrali nella promessa di un'America "di nuovo grande".
Questa retorica, secondo alcuni esperti di comunicazione politica, potrebbe avere un duplice obiettivo: da un lato, compattare i suoi sostenitori storici, dipingendo un quadro di pericolo imminente e di necessità di un leader forte; dall'altro, cercare di conquistare nuovi consensi, soprattutto tra coloro che si sentono esclusi dalle élite e attratti da un messaggio semplice e diretto.
Resta da vedere se questa strategia si rivelerà vincente alle urne.
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