Ecco un possibile titolo alternativo: **De Molli: "Un mercato unico dei capitali europeo per contrastare efficacemente i dazi USA di Trump."**

Ecco un possibile titolo alternativo:

**De Molli: "Un mercato unico dei capitali europeo per contrastare efficacemente i dazi USA di Trump."**

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TEHA Stima Impatti Contenuti per l'Italia: Meno Dipendente dalle Esportazioni nell'UE

Le recenti tensioni commerciali globali, alimentate in particolare dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, sollevano interrogativi sull'impatto sull'economia italiana. Un'analisi di TEHA (Team Economia Habitaria), un centro studi indipendente specializzato in analisi macroeconomiche e geopolitiche, stima che l'Italia potrebbe risentire di impatti mediamente contenuti rispetto ad altri Paesi europei. La ragione principale risiede nella sua minore dipendenza dalle esportazioni rispetto alla media dei 27 Stati membri dell'Unione Europea.

L'Italia, infatti, pur essendo una potenza esportatrice, presenta una quota di esportazioni sul PIL inferiore a quella di altre nazioni come la Germania o i Paesi Bassi. Questo, secondo TEHA, la rende meno vulnerabile alle fluttuazioni del commercio internazionale e all'introduzione di barriere tariffarie.

Alessandro De Molli, economista e fondatore di TEHA, sottolinea che la vera leva strategica per proteggere l'economia italiana dalle potenziali ripercussioni dei dazi di Trump non risiede tanto in misure protezionistiche di risposta, quanto nel rafforzamento del mercato unico dei capitali europeo. "Un mercato unico dei capitali pienamente funzionante", afferma De Molli, "permetterebbe alle imprese italiane di accedere a fonti di finanziamento più ampie e diversificate, riducendo la loro dipendenza dai mercati esteri e aumentando la loro resilienza agli shock esterni".

L'analisi di TEHA, presentata in occasione di un recente evento a Milano, evidenzia come la diversificazione dei mercati di sbocco e l'innovazione tecnologica rappresentino ulteriori fattori chiave per mitigare i rischi legati al protezionismo globale. Le imprese italiane, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, sono chiamate a investire in ricerca e sviluppo e ad esplorare nuovi mercati per mantenere la loro competitività in uno scenario internazionale sempre più incerto.

Rimane cruciale monitorare attentamente l'evoluzione della situazione geopolitica e l'attuazione delle politiche commerciali a livello globale, ma l'Italia, grazie alla sua peculiarità economica, sembra essere in una posizione relativamente più vantaggiosa rispetto ad altri partner europei per affrontare le sfide poste dal protezionismo.

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(04-04-2025 11:48)