Crisi dazi: Bankitalia riduce previsioni crescita Italia a 0,6%

Dazi e controdazi: Bankitalia ridimensiona la crescita italiana allo 0,6%
L'impatto delle tariffe reciproche sulla crescita italiana si prospetta drammatico. Secondo le stime di Bankitalia, pubblicate nel recente rapporto sull'economia, l'introduzione di dazi e controdazi potrebbe ridurre il PIL italiano di mezzo punto percentuale nei prossimi tre anni. Una previsione che, tuttavia, potrebbe rivelarsi persino troppo ottimistica.
La Banca d'Italia avverte infatti che la stima dello 0,5% di riduzione del PIL è condizionata da una serie di ipotesi, non tutte scontate. In particolare, il rapporto sottolinea come una escalation delle misure protezionistiche, con ritorsioni da parte di altri paesi, potrebbe amplificare negativamente l'impatto sulla crescita economica italiana. L'incertezza, già di per sé un fattore di freno per gli investimenti, rappresenta un ulteriore elemento di rischio.
In questo scenario di crescenti tensioni commerciali internazionali, Bankitalia ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita per l'Italia nel 2024, portandole allo 0,6%. Una revisione significativa, che evidenzia la fragilità dell'economia italiana di fronte alle turbolenze del mercato globale. La forte dipendenza dal commercio estero rende il nostro Paese particolarmente vulnerabile alle guerre commerciali, con conseguenze potenzialmente gravi per le imprese e l'occupazione.
L'istituto di via Nazionale sottolinea l'urgenza di politiche economiche che favoriscano la diversificazione dei mercati di sbocco e la competitività delle imprese italiane, per mitigare gli effetti negativi delle misure protezionistiche. Si auspica inoltre una maggiore collaborazione internazionale per trovare soluzioni condivise e evitare un'escalation dannosa per l'economia globale. La situazione richiede, secondo Bankitalia, una attenta vigilanza e una pronta risposta da parte delle istituzioni.
L'incertezza regna sovrana, e il rischio di una recessione, seppur non immediata, non può essere sottovalutato. La capacità del governo di attuare politiche di sostegno all'economia e di promuovere la crescita diventerà, nei prossimi mesi, un fattore cruciale per affrontare questa sfida.
La situazione richiede un monitoraggio costante ed una risposta adeguata da parte di tutti gli attori coinvolti, per scongiurare scenari ancora più pessimistici.
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