Trump e la follia dei dazi: colpite anche basi militari isolate.

Da Heard a Jan Mayen: la follia dei dazi Usa arriva anche ai confini del mondo
Una mappa del mondo punteggiata da isole sperdute, atolli corallini e lembi di terra inospitalieri, tutte accomunate da un'unica, bizzarra caratteristica: sono state inserite nell'elenco delle tariffe imposte dall'amministrazione statunitense. Un'escalation protezionistica che sembra non conoscere limiti geografici, trascinando nel suo vortice persino luoghi abitati da pochi militari e una numerosa colonia di pinguini.
L'ultimo atto di questa assurda commedia protezionistica riguarda l'isola di Jan Mayen, un piccolo e desolato fazzoletto di terra nell'Oceano Artico, e l'isola di Heard, un territorio remoto e disabitato nell'Oceano Indiano. Queste due località, insieme a molte altre, sono state incluse nelle recenti liste di dazi emanate dagli Stati Uniti, suscitando sconcerto e incredulità a livello internazionale.
Ma il caso più emblematico, e forse più surreale, resta quello dell'isola Diego Garcia. Questa base militare congiunta tra Regno Unito e Stati Uniti, ospita una popolazione di circa 4.000 persone, quasi esclusivamente personale militare. L'applicazione delle tariffe Usa a Diego Garcia, che non produce alcun bene soggetto a dazi, evidenzia la natura arbitraria e quasi punitiva di queste misure.
La decisione, che ricorda le politiche protezionistiche di alcuni anni fa, è stata accolta con perplessità anche da esperti di commercio internazionale. Si tratta, infatti, di una strategia che colpisce in modo indiscriminato e rischia di danneggiare le relazioni commerciali con molti paesi, senza un reale beneficio economico per gli Stati Uniti.
Alcuni analisti interpretano questa escalation come una dimostrazione di potenza, o come un ulteriore atto di sfida alla comunità internazionale. Altri puntano il dito contro la mancanza di trasparenza e la disattenzione alle ripercussioni geopolitiche di tali decisioni.
Indipendentemente dalle motivazioni, l'estensione delle tariffe Usa a territori così remoti e scarsamente popolati rappresenta un ulteriore elemento di destabilizzazione nel già complesso quadro delle relazioni commerciali globali. La scelta di colpire anche isole disabitate, o quasi, fa sorgere interrogativi sulla coerenza e sulla razionalità dell'attuale strategia commerciale americana. Il caso di Jan Mayen, Heard e Diego Garcia, diventa così un simbolo del paradosso e della contraddittorietà della politica protezionistica attuale.
La comunità internazionale attende con apprensione i prossimi sviluppi, sperando in un ripensamento da parte dell'amministrazione Usa e in un ritorno a politiche commerciali più prevedibili e fondate sul dialogo.
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