Travaglio e Orsini: un'altra piazza, un altro scontro

Travaglio e Orsini: un

Tutte le ragioni per disertare la piazza M5S: Travaglio, Orsini e un pacifismo discutibile

Domani a Roma, il Movimento 5 Stelle chiama a raccolta i suoi sostenitori. Ma perché sarebbe meglio starsene a casa?

L'appello del Movimento 5 Stelle ad una manifestazione a Roma, prevista per domani, rischia di rivelarsi un flop annunciato. E non solo per la presenza ormai cronica di un'affluenza scarsa ai loro eventi. Ci sono ragioni ben più profonde per evitare questa piazza, ragioni che vanno al di là di semplici divergenze politiche.

La presenza di Marco Travaglio e di Alessandro Orsini, infatti, inquina pesantemente l'immagine di un evento che vorrebbe presentarsi come pacifista. La retorica pacifista, in questo contesto, suona ipocrita e strumentale. Travaglio, con le sue frequenti uscite contro l'Occidente e la NATO, e Orsini, con le sue controverse posizioni sulla guerra in Ucraina, rappresentano due facce della stessa medaglia: una visione del conflitto che non solo minimizza le responsabilità russe, ma che arriva persino a giustificare parti dell'aggressione.

Non si tratta di un semplice dibattito ideologico. La loro partecipazione rischia di dare voce a narrazioni che alimentano la propaganda del Cremlino e che, di conseguenza, contribuiscono a minare la credibilità della lotta per la pace. Una pace, va ribadito, che non può prescindere dalla condanna dell'aggressione russa e dal supporto all'Ucraina nel difendere la propria sovranità.

Inoltre, la manifestazione sembra voler cavalcare un malcontento sociale generico, senza proporre soluzioni concrete o una linea politica chiara. Un "pacifismo" di facciata, dunque, che rischia di trasformarsi in un'occasione persa per un vero dibattito sulle politiche internazionali e sulla crisi energetica che sta colpendo duramente l'Italia.

La sinistra, in questo scenario, deve prenderne le distanze.
Partecipare a un evento con figure come Travaglio e Orsini significherebbe avallare posizioni inaccettabili e indebolire la propria credibilità. È tempo di scegliere da che parte stare: dalla parte della pace vera, quella che condanna l'aggressione e sostiene chi la subisce, o dalla parte di una narrazione confusa e pericolosamente vicina alle tesi propagandistiche del regime di Putin?

Per tutte queste ragioni, la piazza di domani è da evitare. È un evento che non rappresenta né la sinistra né il pacifismo autentico. È un'occasione da non perdere per rimanere a casa e riflettere sul vero significato di pace e solidarietà.

Chi vuole sostenere un percorso di pace serio e credibile deve farlo lontano da questa ambiguità.

(04-04-2025 12:14)