Marcia contro i femminicidi: un grido per Sara.

Marcia contro i femminicidi: un grido per Sara.

Da Roma a Milano, un fiume umano per Ilaria e Sara: "Dopo Giulia, nulla è cambiato"

Migliaia di persone, da Roma a Milano, da Messina a Terni, hanno sfilato oggi per le strade italiane per ricordare Ilaria Sula e Sara Campanella, vittime di femminicidio. Un grido di dolore e rabbia si è levato unanime: "Dopo Giulia Cecchettin, non è cambiato nulla, non cambia mai nulla". La manifestazione, spontanea ma di grande impatto, ha visto la partecipazione di attiviste, associazioni, semplici cittadini, uniti dal comune sentire di dolore e dalla necessità di un cambiamento radicale nella lotta contro la violenza sulle donne.

"È una vergogna, una piaga sociale che non accenna a diminuire", ha dichiarato una manifestante romana con gli occhi lucidi. Altri striscioni recitavano: "Nessuna donna deve morire", "Giustizia per Ilaria e Sara", "Basta violenza". Il corteo, partito da Piazza del Popolo a Roma, si è snodato per le vie del centro, culminando in un commosso momento di silenzio in ricordo delle vittime.

A Milano, un’analoga manifestazione ha visto la partecipazione di centinaia di persone, riunite sotto il simbolo della solidarietà e del dissenso. Anche a Terni e Messina, città d'origine di alcune delle partecipanti, si sono svolte iniziative di protesta per ricordare le due giovani donne, vittime di una violenza inaccettabile.

La rettrice Polimeni, intervenuta in merito ai fatti di oggi, ha denunciato atti di vandalismo durante la manifestazione, condannando fermamente ogni atto di violenza, indipendentemente dal contesto. La sua dichiarazione sottolinea la complessità e la delicatezza di questi eventi, in cui il dolore e la rabbia possono trovare sfogo in modi inaspettati.

La madre di Sara Campanella, presente alla manifestazione di Roma, ha voluto ringraziare tutti i partecipanti: "Grazie a nome di mia figlia. Questo affetto, questa partecipazione ci dà forza per continuare a lottare per un futuro senza violenza". Le sue parole hanno commosso profondamente la folla, ribadendo l'importanza della memoria e della lotta incessante contro il femminicidio.

La giornata di oggi è stata un'ulteriore dimostrazione di come la società civile non si arrenda, non dimentica e continua a chiedere a gran voce leggi più severe, maggiore educazione, più risorse e, soprattutto, una reale e profonda presa di coscienza collettiva per contrastare questo drammatico fenomeno.

L'auspicio è che la forza di questo movimento di protesta possa portare a cambiamenti concreti e duraturi, perché, come ripetuto a gran voce, dopo Giulia, dopo Ilaria e Sara, non deve più succedere che “nulla cambi mai”.

(04-04-2025 01:00)