Dazi Ue: Schlein critica l'immobilismo di Meloni

Per non urtare l'amico Donald? Schlein frenata sui dazi, Meloni irremovibile
La delicata questione dei dazi sulle importazioni di acciaio dagli Stati Uniti continua a tenere banco nel governo italiano. E mentre la linea dura del presidente americano, Donald Trump, sembra non volersi ammorbidire, la posizione di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, appare quantomeno ambigua, generando tensioni interne e malumori.
La richiesta di un intervento più deciso da parte dell'opposizione, soprattutto riguardo alle misure protezionistiche americane che danneggiano l'industria siderurgica italiana, è stata finora piuttosto flebile. Schlein, in diverse dichiarazioni pubbliche, ha espresso preoccupazione per le conseguenze negative dei dazi, ma ha evitato di sferrare attacchi diretti all'amministrazione Biden, preferendo un approccio più morbido, forse per non compromettere i delicati rapporti diplomatici tra Italia e Stati Uniti.
Questa strategia, però, sta suscitando critiche interne al PD. Alcuni esponenti del partito chiedono una condanna più netta delle politiche protezionistiche statunitensi e un'azione più incisiva per difendere gli interessi delle imprese italiane. La cautela di Schlein viene interpretata da alcuni come una priorità data alla gestione dei rapporti internazionali a scapito di una difesa più energica delle aziende nazionali colpite dai dazi.
Intanto, Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, mantiene una posizione ferma. Il governo italiano ha già espresso formalmente le proprie preoccupazioni all'amministrazione americana, ma senza arrivare a minacce o azioni di contrasto particolarmente dure. La premier sembra privilegiare la via della diplomazia e della negoziazione, cercando di trovare una soluzione che tuteli gli interessi italiani senza però incrinare eccessivamente i rapporti con gli Stati Uniti. Una strategia che, al momento, sembra essere condivisa anche dalla maggioranza parlamentare.
La situazione rimane quindi complessa e delicata. L'equilibrio tra la necessità di difendere l'industria italiana e il mantenimento di buone relazioni con Washington impone scelte difficili. Il tempo dirà se l'approccio cauto di Schlein e la linea diplomatica di Meloni si riveleranno efficaci nel mitigare gli effetti negativi dei dazi americani sull'economia italiana.
Il futuro dell'industria siderurgica italiana è appeso a un filo, e la pressione per una maggiore incisività da parte del governo e dell'opposizione sta crescendo. La sfida ora è trovare un punto di equilibrio tra le esigenze dell'economia nazionale e la delicatezza delle relazioni internazionali, una partita tutt'altro che semplice da giocare.
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