Morte di Camilla dopo vaccino AstraZeneca: la famiglia denuncia responsabilità

Morte di Camilla dopo vaccino AstraZeneca: la famiglia denuncia responsabilità

Procura chiede processo per cinque medici: morte di Camilla, la studentessa di 18 anni

Genova - La Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque medici in relazione alla morte di Camilla, una studentessa diciottenne deceduta all'ospedale San Martino di Genova dopo essere stata visitata due volte al pronto soccorso dell'ospedale di Lavagna. La famiglia accusa i medici di negligenza, sostenendo che la giovane, apparentemente sana, sia morta a causa di una trombosi cerebrale scatenata dal vaccino AstraZeneca. "Camilla era sana, si poteva salvare", ha dichiarato il padre della ragazza, distrutto dal dolore e dalla convinzione che la figlia avrebbe potuto sopravvivere con una diagnosi e una cura più tempestiva.

Secondo l'accusa, i medici avrebbero sottovalutato i sintomi presentati dalla giovane, non riuscendo a diagnosticare per tempo la trombosi. La ragazza, dopo aver ricevuto la dose di vaccino AstraZeneca, aveva manifestato malessere e forti cefalee. Le visite effettuate a Lavagna, stando all'impianto accusatorio, non sarebbero state sufficientemente approfondite, portando ad un ritardo diagnostico fatale. Solo al suo arrivo al San Martino, in gravi condizioni, la situazione sarebbe stata compresa pienamente, ma purtroppo troppo tardi per salvarle la vita.

L'inchiesta, durata mesi, ha analizzato attentamente la documentazione medica e le testimonianze raccolte. La Procura, sulla base delle risultanze investigative, ritiene che vi siano elementi sufficienti per sostenere l'accusa di omicidio colposo a carico dei cinque medici. La famiglia di Camilla si costituirà parte civile nel processo, chiedendo giustizia per la perdita della loro amata figlia e sperando che venga fatta chiarezza su quanto accaduto. Il processo si preannuncia lungo e complesso, con la necessità di approfondire aspetti medico-legali cruciali per stabilire le responsabilità dei sanitari coinvolti.

La vicenda riapre il dibattito sulla gestione delle reazioni avverse ai vaccini anti-Covid, e in particolare sull'AstraZeneca, il cui utilizzo è stato sospeso in alcuni paesi europei proprio a causa di segnalazioni di eventi trombotici. L'evento tragico di Camilla sottolinea l'importanza di una diagnosi tempestiva e precisa in caso di sospette reazioni avverse, nonché la necessità di una formazione continua per i medici nell'individuazione e nella gestione di tali complicazioni.

Il processo, la cui data è ancora da fissare, si preannuncia cruciale per stabilire le responsabilità dei medici coinvolti e per offrire alla famiglia di Camilla una risposta alle tante domande che ancora attendono una risposta.

(01-04-2025 17:17)