Ecco un titolo riformulato: **Condotta scolastica, l'alunno accusa: "Misura politica, mirano agli occupanti"**

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Occupazione al Minghetti, Carrozzieri nel mirino: "Voto in condotta punitivo"
Bologna - Matteo Carrozzieri, uno dei dodici studenti identificati come organizzatori dell'occupazione che ha paralizzato per cinque giorni il liceo Minghetti all'inizio di quest'anno scolastico, denuncia un tentativo di "punizione ideologica" da parte della scuola. L'occupazione, motivata da richieste riguardanti l'edilizia scolastica e il diritto allo studio, ha portato a un'indagine interna e, secondo Carrozzieri, a conseguenze disciplinari mirate.
La contestazione principale riguarda il voto in condotta. "È una decisione che colpisce direttamente chi ha partecipato attivamente all'occupazione," afferma Carrozzieri. "Non si tratta di valutare il nostro comportamento in classe o il rispetto delle regole, ma di reprimere il dissenso e la nostra partecipazione attiva alla vita scolastica."BR Gli studenti coinvolti, infatti, ritengono che le loro azioni fossero motivate da un interesse collettivo e dalla necessità di far sentire la voce degli studenti di fronte a problematiche concrete.
La dirigenza scolastica, contattata telefonicamente, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla vicenda, ma ha confermato che sono in corso valutazioni individuali sulla condotta degli studenti coinvolti nell'occupazione. Si preannuncia quindi una stagione di tensione tra gli studenti e l'istituto.
Il caso di Carrozzieri, e degli altri undici studenti, apre un dibattito sull'equilibrio tra il diritto alla protesta e il rispetto delle regole scolastiche, un tema particolarmente sentito in un periodo di crescente mobilitazione studentesca a livello nazionale.
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