Trump e Putin: O'Hanlon vede un cambio di passo

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Sanzioni a Mosca: un'intervista al direttore degli studi di politica estera della Brookings Institution

Le sanzioni occidentali contro la Russia, in particolare quelle secondarie sul petrolio, potrebbero rivelarsi insufficienti a piegare la volontà di Vladimir Putin. Questa è la preoccupante analisi di Michael E. O’Hanlon, direttore degli studi di politica estera alla prestigiosa Brookings Institution, rilasciata in una recente intervista. O’Hanlon, esperto di difesa e politica estera statunitense, ha espresso forti dubbi sulla possibilità di raggiungere una pace giusta attraverso la semplice pressione economica.

Secondo l'esperto, gli obiettivi di Putin in Ucraina sono intrinsecamente incompatibili con una soluzione pacifica e negoziata. “I suoi obiettivi non sono conciliabili con una pace giusta”, ha affermato O’Hanlon, sottolineando la necessità di una strategia più ampia e incisiva che vada oltre le sole sanzioni. L'analisi si concentra sulla necessità di una valutazione realistica delle ambizioni russe, evidenziando la difficoltà di ottenere concessioni significative da un leader che, a detta di O’Hanlon, sembra disposto a sopportare costi elevati pur di raggiungere i suoi obiettivi.

L'intervista ha toccato anche il ruolo degli Stati Uniti e, in particolare, dell'amministrazione Biden nella gestione della crisi. O’Hanlon ha elogiato l'approccio dell'amministrazione attuale, contrapponendolo a quello dell'ex presidente Donald Trump. “Trump inizia a capire che Putin si prende gioco di lui”, ha dichiarato l'esperto, alludendo a una presunta sottovalutazione da parte di Trump della determinazione e delle strategie del leader russo. La valutazione di O’Hanlon sottolinea la necessità di una maggiore coerenza e determinazione da parte dell'Occidente nella sua risposta all'aggressione russa, evidenziando il rischio di una escalation del conflitto se le sanzioni non saranno integrate da altre misure efficaci.

La dichiarazione di O’Hanlon arriva in un momento di crescente preoccupazione per l'evoluzione del conflitto ucraino. La guerra ha già causato una crisi umanitaria di vasta portata e ha destabilizzato l'ordine internazionale. Le sue analisi offrono spunti cruciali per comprendere le sfide che attendono l'Occidente nella ricerca di una soluzione duratura e giusta al conflitto. L'analisi dell'esperto della Brookings Institution invita a una riflessione approfondita sulle strategie adottate finora e sulla necessità di una risposta più efficace e coordinata.

La situazione in Ucraina richiede un'azione decisa e coordinata da parte della comunità internazionale. Le parole di O’Hanlon rappresentano un campanello d'allarme che dovrebbe spingere i governi a rivalutare le loro strategie e a lavorare per una soluzione che tenga conto delle reali ambizioni del Cremlino.

(31-03-2025 01:00)