Riformisti Pd: appello di Calenda, alleanza con FI

Calenda: "Gentiloni premier subito"! Scontro con Alfieri sulle alleanze
Carlo Calenda ha chiuso il congresso di Azione lanciando una proposta a sorpresa: Paolo Gentiloni come prossimo Presidente del Consiglio. Una dichiarazione forte, che arriva in un momento di grande incertezza politica e che ha immediatamente acceso il dibattito. "Serve un governo di alto profilo, capace di affrontare le emergenze del Paese", ha affermato Calenda, sottolineando le qualità e l'esperienza del commissario europeo. "Gentiloni rappresenta una figura autorevole e rispettata a livello internazionale, ideale per guidare l'Italia in questo periodo delicato".
Ma la giornata non è stata priva di tensioni interne ad Azione. Enrico Alfieri, esponente di spicco del partito, ha raffreddato gli entusiasmi di Calenda sulle possibili alleanze, soprattutto con il Partito Democratico. "Non accetteremo alleanze con chi cerca di dividerci", ha dichiarato Alfieri, lanciando un chiaro messaggio di cautela. La sua posizione sembra ribadire la necessità di un'identità politica forte e autonoma per Azione, evitando compromessi strategici che potrebbero comprometterne l'immagine.
Calenda, invece, ha rivolto un appello esplicito ai riformisti del PD. "Chi vuole davvero un'alternativa al centrodestra, si unisca a noi. Siamo aperti ad un dialogo costruttivo anche con Forza Italia, naturalmente su un programma condiviso", ha affermato il leader di Azione, aprendo così a una possibile convergenza con forze politiche tradizionalmente considerate distanti dalla sua linea politica. Questa apertura a Forza Italia, seppur condizionata, ha destato non poche perplessità tra le file del suo partito, evidenziando le diverse sensibilità interne.
Le dichiarazioni di Calenda rappresentano una svolta significativa nel panorama politico italiano. La proposta di Gentiloni come premier è un'iniziativa audace, che potrebbe rimescolare le carte in tavola. Resta da vedere quale sarà la reazione delle altre forze politiche e, soprattutto, se questa strategia riuscirà a consolidare il ruolo di Azione nel complesso scenario politico attuale. La sfida è di grande portata e i prossimi giorni saranno decisivi per capire l'evoluzione della situazione.
La posizione di Alfieri, poi, sottolinea le difficoltà interne ad Azione, chiamate a gestire equilibri delicati tra la necessità di allargare il proprio bacino elettorale e la preservazione di una identità politica chiara e riconoscibile. L'auspicio è che il dibattito interno si svolga in modo costruttivo, evitando fratture che potrebbero indebolire il partito nel lungo periodo.
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