Myanmar scosso: blackout e persone intrappolate nella capitale dopo il sisma.

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Terremoto devasta Naypydaw: testimonianza shock da un funzionario del WFP
Naypydaw, Myanmar - "Eravamo al lavoro, intenti nelle nostre attività quotidiane, quando all'improvviso la terra ha iniziato a tremare violentemente". Inizia così il racconto drammatico di Marco Rossi, funzionario del World Food Programme (WFP), che da tre anni vive e lavora nella capitale del Myanmar, Naypydaw. Un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la regione nelle prime ore del mattino (ora locale), seminando panico e distruzione.
"Siamo caduti a terra, incapaci di restare in piedi. La scossa è durata un'eternità. Una volta rialzatisi, la scena che ci si è presentata davanti era apocalittica", prosegue Rossi. "Edifici crollati, strade interrotte, gente in preda al panico che vagava senza meta. La capitale è completamente al buio, l'elettricità è saltata ovunque. Si sentono urla provenire dalle macerie, la gente è intrappolata".
Il World Food Programme si è immediatamente attivato per coordinare i soccorsi e fornire assistenza alle popolazioni colpite. "Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità locali e le altre agenzie umanitarie per valutare i danni e distribuire cibo, acqua e beni di prima necessità", spiega Rossi. "La situazione è estremamente critica, ma siamo determinati a fare tutto il possibile per aiutare chi è in difficoltà".
Le comunicazioni con l'esterno sono difficili a causa dei danni alle infrastrutture. Si teme che il bilancio delle vittime possa essere molto alto. "È una tragedia immane", conclude Rossi, con la voce rotta dall'emozione. "Non ho mai visto niente di simile in vita mia". Ulteriori informazioni sul lavoro del WFP in Myanmar.
Aggiornamenti seguiranno.
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