Ranucci accusa Fazzolari: indagini dei servizi su di lui. La replica: "Tribunale"

Scandalo Bruxelles: Ranucci accusa Fazzolari di spionaggio, il Sottosegretario replica con ironia
Un'ombra di sospetto si allunga sulla politica italiana a Bruxelles. Sigfrido Ranucci, giornalista di punta della trasmissione Report, ha denunciato di essere stato oggetto di sorveglianza durante un recente viaggio nella capitale belga. Secondo il suo racconto, alcuni incontri con le sue fonti sarebbero stati ripresi, alimentando forti preoccupazioni sulla libertà di stampa e sulla legittimità delle azioni intraprese.
"Sono stato seguito, riprendevano incontri con le mie fonti", ha dichiarato Ranucci, senza mezzi termini, in una recente intervista. L'affermazione, grave e di portata considerevole, ha immediatamente innescato una reazione a catena.
La replica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, non si è fatta attendere ed è stata particolarmente pungente: "Non sprecherei risorse dello Stato per una figura ininfluente", ha dichiarato, minimizzando l'importanza del giornalista e, di conseguenza, l'eventuale sorveglianza. Una risposta che ha suscitato numerose critiche e alimentato ulteriori sospetti.
Ranucci, però, non è rimasto in silenzio di fronte a queste parole, alzando ulteriormente la posta in gioco. Ha accusato direttamente il Sottosegretario di aver attivato i servizi segreti per indagare sulla sua attività giornalistica: "Fazzolari attivò i servizi per indagarmi", ha affermato con sicurezza, riferendosi a Giovanbattista Fazzolari, capo del Gabinetto del Presidente del Consiglio.
La risposta del Sottosegretario è stata altrettanto decisa: "Risponderà in tribunale", ha replicato Mantovano, lasciando intendere che si riserverà di affrontare la questione nelle sedi opportune. L'affermazione suggerisce che la vicenda è destinata a sfociare in una battaglia legale, con importanti implicazioni per la libertà di informazione e il ruolo dei servizi segreti in Italia.
La vicenda apre un dibattito cruciale sul delicato rapporto tra istituzioni e giornalismo investigativo. La presunta sorveglianza di Ranucci, se confermata, rappresenterebbe una grave violazione della libertà di stampa e un pericoloso precedente per il futuro. L'opinione pubblica attende con ansia ulteriori sviluppi e la verità su quanto accaduto a Bruxelles. L'auspicio è che la giustizia faccia piena luce su questa vicenda, garantendo trasparenza e tutelando il diritto alla libera informazione.
La gravità delle accuse e la risposta altrettanto netta del Sottosegretario rendono questa vicenda un caso di portata nazionale, con ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre i confini italiani. Seguiremo gli sviluppi con attenzione.
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