Boom del mercato arte italiano: 1,36 miliardi di euro, Giuli promette taglio IVA

Crisi nel settore dell'arte italiano: operatori in fuga e fisco killer
Il mercato dell'arte italiano, pur valutando 1,36 miliardi di euro, è in grave pericolo. La costante diminuzione degli operatori e la perdita di competitività rispetto ad altri Paesi dell'Unione Europea stanno mettendo a rischio l'intero settore. A lanciare l'allarme sono numerose associazioni di categoria, preoccupate per l'eccessivo carico fiscale che grava sulle imprese del settore."La situazione è drammatica," afferma un rappresentante di una importante associazione di galleristi. "I costi elevati, soprattutto per quanto riguarda l'IVA, rendono impossibile competere con altri Paesi europei che applicano regimi fiscali più favorevoli. Molti operatori sono costretti a chiudere o a trasferire la propria attività all'estero, con una conseguente perdita di competenze e di ricchezza per il nostro Paese."Il differenziale fiscale, infatti, sta spingendo molti artisti, galleristi e case d'asta a spostare le proprie attività in nazioni con aliquote IVA più basse, causando un significativo impoverimento del panorama artistico italiano. Questa fuga di capitali e competenze rappresenta una grave minaccia per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale. La situazione è ulteriormente aggravata dalla complessità burocratica, che rende ancora più difficile operare nel settore.Il Ministro Giuli ha promesso interventi urgenti: "Siamo consapevoli della difficoltà del settore e ci stiamo impegnando per trovare soluzioni concrete. Abbasseremo l'IVA per sostenere gli operatori e rendere il mercato italiano più competitivo a livello internazionale. È fondamentale preservare il nostro patrimonio artistico e culturale, e per farlo dobbiamo sostenere chi lavora ogni giorno per valorizzarlo."La promessa di Giuli è accolta con cautela ma con un cauto ottimismo dagli operatori del settore, che attendono con ansia i dettagli delle misure concrete che saranno adottate. L'auspicio è che l'abbassamento dell'IVA sia solo il primo passo di un più ampio piano di interventi volti a semplificare la burocrazia, a ridurre i costi e a promuovere l'arte italiana all'estero. La sopravvivenza del settore, e con esso la ricchezza del patrimonio artistico italiano, dipende dalla capacità del governo di attuare politiche efficaci e di sostegno concreto. BRBRL'auspicio è che questa crisi sia un'occasione per una profonda riforma del settore, che possa coniugare la tutela del patrimonio artistico con la promozione di un mercato vivace e competitivo. Il Ministero della Cultura, in collaborazione con le associazioni di categoria, dovrà lavorare per creare un quadro normativo più chiaro e favorevole, che permetta agli operatori di prosperare e all'Italia di mantenere il suo ruolo di protagonista nel mondo dell'arte. BRBRPer ulteriori approfondimenti sul mercato dell'arte: ISTAT(