Ecco un possibile titolo riformulato: **Tensioni in Turchia: arresti di massa non placano le proteste. Erdogan minaccia "severi costi" per i manifestanti.**

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Turchia: Tensioni alle Stelle, Manifestazioni Vietate e Richiami dall'UE
Ankara - La situazione in Turchia si fa sempre più incandescente. Il governo ha imposto un divieto generale sulle manifestazioni politiche fino al 1° aprile, una mossa che, secondo molti osservatori, mira a soffocare il dissenso crescente in seguito alla convalida dell'arresto del sindaco di Istanbul. L'UE ha immediatamente reagito, esortando Ankara a rispettare i principi democratici e lo stato di diritto. "La libertà di espressione e di riunione sono pilastri fondamentali di una società democratica," ha dichiarato un portavoce dell'Unione.
Nonostante il divieto, la protesta infiamma diverse città del paese. Le immagini che arrivano sui social media mostrano cortei e sit-in pacifici, ma anche scontri con le forze dell'ordine. Secondo fonti locali, sono stati effettuati oltre 1400 arresti negli ultimi giorni, tra cui anche alcuni giornalisti che stavano documentando le proteste.
Il presidente turco ha risposto con fermezza alle manifestazioni, avvertendo che "chiunque provochi caos e disordini dovrà pagarne le conseguenze". Questa linea dura del governo rischia di esacerbare ulteriormente le tensioni e di allontanare la Turchia dagli standard democratici europei.
La situazione resta fluida e imprevedibile. Sarà cruciale osservare come si evolveranno gli eventi nei prossimi giorni e quale sarà la reazione della comunità internazionale. L'ombra del divieto e delle repressioni pesa sulla Turchia, mentre la piazza continua a ribollire.Amnesty International esprime forte preoccupazione
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