Martina Acazi contro l'uso del cognome del marito: "No alla discriminazione"

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Dal 2020 la battaglia di Martina Acazi: stop al cognome del marito negli elenchi elettorali

Una regista contro una legge del 1967: la tenace lotta di Martina Acazi per cambiare una norma che, a suo dire, perpetua la subordinazione femminile.

Dal 2020, la regista Martina Acazi combatte una battaglia legale contro lo Stato italiano. L'obiettivo? Modificare una legge del 1967 che regola l'ordine dei cognomi negli elenchi elettorali, imponendo la collocazione del cognome del marito accanto a quello della moglie. Per Acazi, questa disposizione non è solo anacronistica, ma rappresenta un chiaro esempio di discriminazione di genere, un residuo di una società patriarcale che relega la donna a un ruolo secondario.

"Lo faccio per tutte le donne", afferma con determinazione la regista, spiegando le motivazioni profonde della sua iniziativa. "Non si tratta solo del mio nome, ma di un principio di uguaglianza che deve essere tutelato. Quella virgola tra il mio cognome e quello di mio marito, in quell'elenco, è un simbolo di una disparità che non dovremmo più accettare".

La battaglia legale, iniziata con un ricorso al Tar, prosegue da anni, con Acazi che si confronta con la complessità della burocrazia e la lentezza dei processi giudiziari. Nonostante le difficoltà, la regista non si scoraggia, alimentando la sua lotta con la convinzione che anche un piccolo cambiamento possa avere un impatto significativo sulla percezione sociale del ruolo femminile.

La sua azione, oltre ad avere un valore legale, assume un forte significato simbolico. Acazi si fa portavoce di un'istanza di cambiamento culturale, sollevando un tema che, seppur non sempre esplicitamente dichiarato, riguarda la profonda necessità di superare stereotipi e disuguaglianze di genere ancora radicate nella società italiana.

La vicenda di Martina Acazi rappresenta un esempio concreto di come la perseveranza e la determinazione di un singolo individuo possano contribuire a far luce su questioni cruciali per i diritti delle donne, aprendo la strada a un futuro più equo e inclusivo. La sua lotta non è solo personale, ma rappresenta un'ispirazione per chi si batte per la parità di genere in tutte le sue sfaccettature. Seguiremo gli sviluppi di questo caso con attenzione, auspicando una conclusione che possa restituire dignità e pari opportunità a tutte le donne italiane.

(26-03-2025 10:14)