Il fratello di Al Kikli: "Mio fratello è stato rapito in Italia"

Il fratello di Al Kikli: "Mio fratello è stato rapito in Italia"

Husam El Gomati, tra spionaggio e attivismo: "Una ritorsione?"

Husam El Gomati, attivista libico noto per le sue denunce di malaffare e corruzione in Libia, è finito al centro di un inquietante caso di spionaggio. Il suo nome è emerso tra le vittime del software Pegasus, tramite la tecnologia Graphite di Paragon Initiative, un'azienda israeliana specializzata in sorveglianza digitale. El Gomati, da anni impegnato nella lotta per la trasparenza e la democrazia nel suo paese, non ha dubbi: "Posso solo pensare che sia una ritorsione" ha dichiarato a diversi media internazionali.

La notizia arriva a pochi giorni dalla denuncia di Al Kikli, un altro attivista libico che vive in Italia. Kikli, che ha svolto un ruolo chiave nell'esporre presunte attività illecite in Libia, ha accusato le autorità libiche di aver rapito suo fratello. Kikli, che ha collaborato con El Gomati in passato, ha collegato questo rapimento alla loro attività di denuncia, ipotizzando una campagna di intimidazione orchestrata per silenziare le voci critiche al regime. "È chiaro che chi si oppone al sistema in Libia rischia molto", ha affermato Kikli, sottolineando l'insicurezza e le minacce che gravano su chi lotta per i diritti umani e la giustizia nel paese nordafricano.

L'utilizzo di Graphite da parte di entità governative libiche, se confermato, solleva serie preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti umani e alla libertà di espressione. L'episodio evidenzia come la tecnologia di sorveglianza possa essere impiegata per reprimere il dissenso e intimidire gli attivisti che cercano di portare alla luce la corruzione e le violazioni dei diritti umani. La comunità internazionale deve intervenire per condannare queste pratiche e garantire la protezione di chi lavora per la giustizia e la democrazia in Libia. La vicenda di El Gomati e Kikli rappresenta un allarme preoccupante sulla crescente diffusione dello spionaggio digitale e sulle sue conseguenze per la libertà di espressione e la sicurezza degli attivisti.

La storia di El Gomati e Kikli è un monito sulla lotta per la trasparenza e la democrazia nei contesti autoritari. Il loro coraggio, nonostante i rischi, rappresenta un esempio di impegno civile e una testimonianza della necessità di una maggiore attenzione internazionale per la situazione in Libia. L'utilizzo di tecnologie avanzate per la sorveglianza digitale, come nel caso di Graphite, mette in luce la necessità di regolamentazioni internazionali più stringenti per prevenire abusi e garantire la protezione dei diritti umani nel cyberspazio.

(26-03-2025 16:41)