Conferenza sull'antisemitismo: l'ultradestra europea in Israele

Israele, pioggia di critiche sulla conferenza sull'antisemitismo: la destra europea ospite d'onore
Gerusalemme, – Una conferenza internazionale sull'antisemitismo, inaugurata oggi a Gerusalemme, si trova già nel mezzo di una bufera di polemiche. La presenza di esponenti di spicco dell'ultradestra europea, tra cui Jordan Bardella del Rassemblement National francese, rappresentanti del partito ungherese Fidesz e di Vox in Spagna, ha scatenato un'ondata di critiche e boicottaggi. Il tour che questi leader effettueranno in Cisgiordania, dopo la conferenza, aggiunge ulteriore benzina sul fuoco.
Il rabbino capo dell'Unione delle Comunità Ebraiche di Francia, ha espresso indignazione, definendo la partecipazione di questi politici un atto di "pugnalata alle spalle": "Aiutare i nostri nemici, ci pugnalate alle spalle", ha tuonato. Anche importanti personalità del mondo ebraico europeo hanno espresso forte disapprovazione, rifiutandosi di partecipare all’evento. La gravità della situazione è sottolineata dal fatto che Berlino e Londra hanno deciso di boicottare la conferenza, un segnale di profondo disagio verso le scelte del governo israeliano.
Anche il filosofo e intellettuale Bernard-Henri Lévy, noto per il suo impegno contro l'antisemitismo, ha ritirato la sua partecipazione, dichiarando pubblicamente il suo dissenso. La sua presa di posizione, così come quella di altri critici, evidenzia la profonda preoccupazione per il messaggio che l'accoglienza di questi leader di estrema destra invia alla comunità internazionale. Le scelte politiche del governo israeliano in questo ambito vengono quindi lette come un preoccupante segnale di allineamento con formazioni politiche criticate per le loro posizioni anti-immigrazione e per la loro vicinanza a movimenti nazionalisti.
L'invito a questi leader europei, motivato presumibilmente dalla volontà di creare un fronte comune contro l'antisemitismo, rischia invece di generare l'effetto opposto, amplificando le divisioni e alimentando dubbi sulla sincerità dell'impegno di Israele nella lotta a questa piaga. L'ombra di una strumentalizzazione politica dell'antisemitismo aleggia dunque su questa iniziativa, con ripercussioni negative sulle relazioni internazionali e sulla lotta alla discriminazione.
La questione solleva interrogativi importanti sul ruolo delle alleanze politiche internazionali nella lotta contro l'antisemitismo e sul rischio di compromettere la lotta stessa con scelte inopportune e controverse. Le critiche provenienti da importanti personalità e istituzioni internazionali evidenziano la necessità di una riflessione seria sulle strategie di contrasto all'antisemitismo, evitando alleanze che potrebbero risultare controproducenti.
(