Schiacciata la protesta in Turchia: oltre 1100 arresti, Erdogan minaccia i manifestanti

Schiacciata la protesta in Turchia: oltre 1100 arresti, Erdogan minaccia i manifestanti

Turchia in fiamme: Sesto giorno di proteste, oltre 1100 arresti e 10 giornalisti in cella

La Turchia è scossa da sei giorni di violente proteste, seguite alla convalida dell'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, figura di spicco dell'opposizione al presidente Recep Tayyip Erdoğan. Le manifestazioni, che hanno coinvolto diverse città del Paese, hanno portato ad oltre 1100 arresti, tra cui, in modo allarmante, almeno 10 giornalisti. La situazione appare sempre più tesa, con il governo che non mostra alcun segno di cedimento.

La repressione delle proteste è stata dura e senza mezzi termini. Testimonianze raccolte sul campo parlano di un massiccio dispiegamento delle forze di sicurezza, utilizzo di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. L'arresto di İmamoğlu, condannato per oltraggio a pubblico ufficiale, è stato visto come una mossa politica per silenziare una voce critica nei confronti del governo. La sua popolarità tra la popolazione, infatti, rappresenta una seria sfida alle ambizioni politiche di Erdoğan in vista delle elezioni del 2024.

Di fronte a questa escalation repressiva, l'Unione Europea ha espresso profonda preoccupazione. In una dichiarazione ufficiale, l'UE ha chiesto ad Ankara di rispettare i principi democratici, la libertà di espressione e il diritto di manifestare pacificamente. Le parole dell'UE, tuttavia, sembrano finora inascoltate, mentre la repressione continua senza sosta.

Erdoğan, nel frattempo, ha lanciato un duro avvertimento ai manifestanti: "Chi provoca il caos, pagherà". Questa dichiarazione, pronunciata durante un discorso pubblico, lascia presagire un ulteriore inasprimento della situazione e un'escalation della repressione. La comunità internazionale guarda con apprensione gli sviluppi in Turchia, temendo un ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani e della democrazia nel Paese.

La situazione rimane estremamente volatile. La condanna di İmamoğlu e la repressione delle proteste stanno alimentando un clima di crescente polarizzazione politica in Turchia, con conseguenze imprevedibili per il futuro del Paese. La mancanza di dialogo e la scelta del governo di rispondere alla critica con la forza mettono a rischio la stabilità e alimentano la preoccupazione per un possibile peggioramento della situazione nei prossimi giorni. Seguiremo da vicino gli sviluppi.

Per maggiori informazioni, consultare le fonti ufficiali dell'Unione Europea e le principali agenzie di stampa internazionali.

(24-03-2025 22:00)