Ue: riaprire le miniere di terre rare per la sicurezza

Ue: riaprire le miniere di terre rare per la sicurezza

L'Europa dipendente dalle terre rare: Sejournè chiede la riapertura delle miniere

L'allarme del Commissario europeo al Mercato interno: senza estrazioni, la Ue è troppo vulnerabile alla Cina.

La dipendenza dell'Europa dalle importazioni di terre rare, materiali cruciali per la produzione di tecnologie avanzate e armamenti, è un problema che richiede un'azione decisa. È questo il messaggio lanciato da Stéphane Sejournè, Commissario europeo al Mercato interno, in una recente intervista. Sejournè ha sottolineato la necessità di una maggiore autosufficienza europea nel settore, affermando che l'attuale reliance su Paesi come la Cina rappresenta un rischio per la sicurezza e la stabilità economica del continente.

"Senza estrazioni di terre rare in Europa, siamo eccessivamente dipendenti da Paesi terzi", ha dichiarato Sejournè. "Questa dipendenza ci rende vulnerabili a shock geopolitici e a potenziali interruzioni delle forniture. Abbiamo bisogno di questi materiali non solo per la transizione verde, ma anche per la produzione di armamenti e per il rilancio della nostra industria."

La soluzione proposta dal Commissario è chiara: la riapertura delle miniere di terre rare all'interno dell'Unione Europea. Questa strategia, secondo Sejournè, consentirebbe di ridurre la dipendenza dall'estero, garantendo allo stesso tempo la sicurezza delle forniture e creando nuove opportunità di lavoro. La sfida, però, non è solo tecnica ma anche politica e ambientale. Sarà necessario affrontare le preoccupazioni legate all'impatto ambientale delle estrazioni, garantendo al contempo il rispetto degli standard più elevati in materia di sicurezza e sostenibilità ambientale.

La posizione di Sejournè riapre un dibattito complesso e articolato. La riapertura delle miniere solleva infatti questioni delicate relative all'impatto ambientale e alla necessità di bilanciare le esigenze di sicurezza nazionale con la protezione dell'ambiente. La discussione, quindi, non si limita agli aspetti economici e strategici, ma si estende a quelli ambientali e sociali, richiedendo un approccio integrato e una valutazione attenta di tutti i pro e i contro.

Il Commissario ha inoltre sottolineato l'importanza di investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative per l'estrazione e il riciclo delle terre rare, al fine di minimizzare l'impatto ambientale e massimizzare l'efficienza del processo. La strada per raggiungere l'autosufficienza europea in questo settore è ancora lunga e complessa, ma la dichiarazione di Sejournè rappresenta un importante passo in avanti nella consapevolezza del problema e nella definizione di possibili soluzioni. L'auspicio è che questo segnale politico possa dare impulso a un'azione concreta e coordinata da parte degli Stati membri dell'UE.

(25-03-2025 01:00)