**Stop ai dazi? Trump apre a concessioni su auto, farmaci e semiconduttori.**

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Il Presidente gioca d'azzardo: Dazi, Venezuela e Bruxelles nel mirino
WASHINGTON, 15 Marzo 2024 - La politica estera del Presidente assume contorni sempre più definiti, e forse, rischiosi. L'annunciata minaccia di dazi generalizzati a partire dal 2 aprile sembra configurarsi non solo come una reale volontà protezionistica, ma anche come una leva negoziale potente nei confronti dell'Unione Europea. L'obiettivo, secondo fonti vicine all'amministrazione, sarebbe quello di ottenere concessioni significative su temi scottanti come gli standard ambientali e le politiche commerciali.
BRParallelamente, la questione venezuelana si fa più complessa. Se da un lato la retorica rimane ferma nel condannare il regime, dall'altro si intravedono segnali di un rinnovato interesse strategico per il paese sudamericano, soprattutto in chiave anti-cinese. L'amministrazione sta valutando attentamente le implicazioni di un possibile intervento, diretto o indiretto, nel paese, soppesando i rischi e i benefici in termini di influenza regionale e accesso alle risorse.
BRSul fronte dei dazi, tuttavia, sembra esserci una parziale retromarcia. L'ipotesi di colpire settori chiave come l'automotive, i farmaci e i chip è stata messa in stand-by. La decisione, motivata da preoccupazioni per l'inflazione e per il possibile impatto negativo sulle imprese americane, potrebbe rappresentare un tentativo di ammorbidire i toni in vista delle prossime trattative commerciali.
BRGli analisti avvertono: questa strategia, sebbene potenzialmente redditizia a breve termine, potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, innescando ritorsioni commerciali e destabilizzando ulteriormente un quadro geopolitico già fragile.
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