Cisgiordania: coloni aggrediscono Hamdan Ballal, poi arrestato da Israele

Cisgiordania: coloni aggrediscono Hamdan Ballal, poi arrestato da Israele

Il Premio Oscar rubato? La denuncia di Basel Adra dopo gli attacchi all'esercito

"Siamo tornati dagli Oscar e da allora subiamo attacchi quotidiani. Sembra una punizione per aver fatto il film," ha dichiarato Basel Adra, regista del cortometraggio palestinese "No Other Land", vincitore di un Oscar nel 2024. La sua denuncia, rilasciata tramite un comunicato stampa diffuso sui social media, getta un'ombra pesante sulla celebrazione del prestigioso riconoscimento. Adra accusa l'esercito israeliano di perpetrare attacchi continui contro la sua comunità, considerandoli una rappresaglia diretta per il successo internazionale del suo lavoro.
La situazione, descritta come "insostenibile" dallo stesso regista, si aggrava con la notizia dell'aggressione e dell'arresto di Hamdan Ballal, un altro membro del team di produzione. Ballal, secondo quanto riferito, è stato brutalmente picchiato dai coloni israeliani in Cisgiordania prima di essere arrestato dalle forze di sicurezza. Le autorità israeliane non hanno ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale riguardo agli incidenti, alimentando ulteriormente le accuse di rappresaglia politica.
"Il nostro film racconta la storia di una terra occupata, di una gente che lotta per la propria sopravvivenza e per i propri diritti," spiega Adra nel suo comunicato. "Ricevere l'Oscar è stato un onore immenso, ma questo riconoscimento non deve trasformarsi in un pretesto per la violenza e l'oppressione." Adra ha lanciato un appello alla comunità internazionale, chiedendo una forte condanna degli attacchi e una protezione immediata per la sua comunità.
L'accaduto solleva serie preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e alla sicurezza dei cineasti palestinesi. L'assegnazione dell'Oscar, che dovrebbe rappresentare un trionfo artistico e un riconoscimento del talento, si trasforma in un simbolo di un conflitto duraturo e di una situazione di estrema vulnerabilità per chi osa raccontare la verità. La comunità internazionale è chiamata a rispondere a queste gravi accuse e a garantire che simili episodi non si ripetano. La vicenda, purtroppo, evidenzia ancora una volta la difficile realtà che vivono i creatori di cinema in aree di conflitto, dove l'arte stessa può essere vista come una forma di resistenza che provoca reazioni violente. La vicenda di "No Other Land" e delle sue conseguenze, è un grido di allarme che non può essere ignorato.

Per ulteriori informazioni, si consiglia di consultare le fonti indipendenti e le organizzazioni per i diritti umani che operano nella zona.

(25-03-2025 02:12)