Italia in missione Onu? Crosetto apre alla possibilità.

Italia in missione Onu? Crosetto apre alla possibilità.

Crosetto apre alla presenza militare italiana in Ucraina: "Ma solo con precise condizioni"

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha aperto alla possibilità di un coinvolgimento militare italiano in Ucraina, ma ha sottolineato la necessità di precise garanzie e di un quadro normativo ben definito. In un'intervista rilasciata a Rai News, Crosetto ha dichiarato: “L’Italia potrebbe partecipare ad una missione di pace in Ucraina, ma solo nell'ambito di una forza multinazionale o di una missione ONU. Le condizioni di tale partecipazione devono essere chiaramente delineate in un accordo internazionale che garantisca la sicurezza delle nostre truppe e definisca con precisione gli obiettivi e il mandato della missione.”

Il Ministro ha poi aggiunto che il governo sta lavorando ad un piano per aumentare il numero dei soldati italiani, preparandosi a possibili scenari futuri, anche se non ha specificato se tale piano sia direttamente legato alla prospettiva di un intervento in Ucraina. “Stiamo valutando diverse opzioni per rafforzare le nostre capacità militari”, ha spiegato Crosetto. “È nostra responsabilità garantire la sicurezza nazionale e la nostra presenza in contesti internazionali richiede un adeguato livello di preparazione e di risorse.”

Le dichiarazioni di Crosetto rappresentano un'apertura significativa, seppur condizionata, rispetto alla posizione finora mantenuta dall'Italia sulla crisi ucraina. Fino ad ora, Roma si è concentrata principalmente sul sostegno umanitario e sull'invio di aiuti militari all'Ucraina, evitando un coinvolgimento diretto delle sue forze armate nel conflitto. La scelta di partecipare ad una missione internazionale, sotto l'egida dell'ONU o di una coalizione di Stati, potrebbe rappresentare un modo per bilanciare la volontà di aiutare Kiev con la necessità di evitare una escalation del conflitto e di preservare la sicurezza dei soldati italiani.

L'ipotesi di un intervento italiano, però, rimane strettamente legata alla definizione di un quadro normativo preciso e rassicurante. Le parole di Crosetto sottolineano l'importanza di un accordo internazionale che garantisca la sicurezza delle truppe italiane e che definisca con chiarezza gli obiettivi, i tempi e le modalità di un eventuale intervento. La delicatezza della situazione e i rischi connessi ad un coinvolgimento militare diretto in Ucraina richiedono un'attenta valutazione e un approccio cauto da parte del governo italiano.

Si attende ora di capire quali saranno i passi successivi e come si concretizzeranno le possibili trattative internazionali per definire le condizioni di un eventuale coinvolgimento militare italiano in Ucraina. La situazione resta fluida e richiede un'attenta osservazione degli sviluppi.

(22-03-2025 01:00)